HIV: quasi 7.000 chiamate al Telefono Verde nel 2024, lo stigma ancora forte tra i giovani
- di: Barbara Leone
Nel 2024, il Telefono Verde Aids e Infezioni Sessualmente Trasmesse (TV AIDS e IST) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha ricevuto 6.747 chiamate, con una netta prevalenza di giovani tra i 20 e i 39 anni. I dati, resi noti in occasione della Giornata Mondiale di Lotta contro l’Aids celebrata ieri, riflettono l’importanza di questo servizio gratuito e anonimo, attivo dal 1987, nel fornire supporto e informazioni scientificamente accurate per la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse (IST). Dall’analisi delle chiamate emerge che l’85% delle persone che si sono rivolte al servizio sono uomini, mentre il 62% degli utenti rientra nella fascia d’età 20-39 anni. Le telefonate provengono principalmente dalle regioni del Nord Italia (47,6%), seguite da Centro (28,8%), Sud (16,9%) e Isole (6,5%).
Le ragioni per contattare il Telefono Verde sono molteplici: nel 57,9% dei casi, le persone riportano rapporti eterosessuali come fattore di rischio, mentre il 26,6% non identifica alcun comportamento specifico associato al rischio di contrarre HIV o altre IST. Nonostante ciò, solo una parte degli utenti ha effettuato il test HIV almeno una volta (26,7%), mentre il 32,4% lo ha ripetuto più volte. Un terzo degli interventi di counselling si concentra sulle modalità di accesso ai centri diagnostici per eseguire il test HIV, segnalando un’esigenza persistente di informazione su come ottenere diagnosi e assistenza. Nel 2024, il Telefono Verde ha condotto una specifica indagine sui fattori che influenzano l’accesso ai test per l’HIV e le IST. Il questionario, anonimo, è stato compilato da 240 utenti, di cui l’88,8% uomini, con un’età media di 34 anni. L’82,2% degli intervistati ha dichiarato di aver effettuato almeno un test HIV, principalmente in centri pubblici (51,5%) e in strutture private (37,9%). Rimangono residuali le alternative come i test acquistati in farmacia o effettuati in checkpoint community-based e durante eventi promozionali.
L’indagine ha evidenziato una forte correlazione tra una diagnosi di HIV e difficoltà nelle relazioni sociali e affettive: l’86% degli utenti ritiene che il virus rappresenti un ostacolo significativo. Inoltre, il 66,5% degli intervistati percepisce una discriminazione maggiore verso le persone con HIV rispetto a chi ha contratto altre IST, mentre il 69% dichiara di provare disagio nel parlare di un’eventuale diagnosi con familiari o amici.
Lo stigma legato all’HIV continua a essere una delle sfide più complesse nella lotta contro la malattia. Secondo i dati raccolti dal Telefono Verde, l’impatto sociale e psicologico di una diagnosi di HIV va oltre le implicazioni mediche, influenzando profondamente le relazioni interpersonali e la qualità della vita.
Questa percezione è rafforzata dall’impegno dell’ISS, che nella giornata di ieri ha illuminato di rosso la facciata del proprio edificio come simbolo di sensibilizzazione. L’istituzione sottolinea l’importanza di creare una cultura più inclusiva e priva di pregiudizi, dove le persone con HIV non siano emarginate o discriminate. In questo scenario, il Telefono Verde non è solo un canale informativo, ma rappresenta anche un punto di riferimento per affrontare situazioni di fragilità sociale, come la tossicodipendenza, l’immigrazione clandestina e la discriminazione legata all’orientamento sessuale. La presenza di consulenti legali permette inoltre di trattare questioni legate alla tutela della privacy, un aspetto cruciale per chi teme il giudizio sociale.