"Il Gusto della Cooperazione": guida ai ristoranti cooperativi d’Italia
- di: Barbara Leone
Un viaggio gastronomico che attraversa l’Italia, alla scoperta di 109 ristoranti che non sono solo luoghi dove mangiare, ma veri e propri simboli di inclusione, sostenibilità e sviluppo comunitario. Questo è il cuore de “Il Gusto della Cooperazione”, la prima guida dedicata ai ristoranti gestiti da cooperative, promossa da Confcooperative FondoSviluppo e realizzata dall’editore Pecora Nera.
"Il Gusto della Cooperazione": guida ai ristoranti cooperativi d’Italia
Presentata ufficialmente dal direttore generale di Confcooperative, Fabiola Di Loreto, la guida racconta una storia fatta di piatti e persone, tradizioni e innovazione, con un occhio al sociale e al reinserimento lavorativo. «Una guida per raccontare 109 ristoranti cooperativi, storie di piatti e di cucina, di persone e di luoghi, di tradizioni e di comunità, ma anche di reinserimento lavorativo, di riscatto che diventa speranza, lavoro che diventa sviluppo personale ed economico», ha dichiarato Di Loreto, sottolineando come questa iniziativa sia un tributo al valore della cooperazione.
Organizzata in sezioni regionali, la guida propone un percorso che dal nord al sud, fino alle grandi isole, invita i lettori a scoprire ristoranti unici per storia e missione. Ogni ristorante è raccontato attraverso ampie schede che ne descrivono le peculiarità: dall’offerta gastronomica alle storie dei protagonisti, dai luoghi che li ospitano ai progetti di inclusione sociale che li animano. Questa selezione non si limita a raccontare ricette, ma mette in evidenza il legame profondo tra cibo e territorio, tra innovazione e radicamento culturale. “Dimmi dove mangi e ti dirò chi sei”, recita la guida, rimarcando come la scelta di un ristorante possa diventare un gesto consapevole, capace di sostenere realtà virtuose e di promuovere valori come la sostenibilità e l’accessibilità.
I ristoranti presenti nella guida rappresentano il meglio delle cooperative italiane nel settore della ristorazione. Ogni piatto servito racconta una storia, non solo di sapori, ma anche di riscatto e opportunità. Molti di questi ristoranti infatti nascono da iniziative volte a favorire il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate o a promuovere la sostenibilità economica di intere comunità. «La scoperta dei tanti ristoranti in Italia, che sono nati dal desiderio di valorizzare persone, luoghi, prodotti e ricette, restituisce la dimensione di quanto cooperare possa generare valore e creare opportunità di crescita e sviluppo», ha spiegato il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini sottolineando che «Al viaggiatore che vorrà seguire questa guida, a chi avrà la curiosità di sperimentare e conoscere, consigliamo di immergersi totalmente nella dimensione di valore del progetto e di assaporare con tutti i sensi per cogliere ogni sapore, esaltando il senso del gusto e del bello che ogni singola storia ci offre».
Dietro ogni ristorante c’è il volto di chi ha trasformato un sogno in realtà, spesso affrontando sfide importanti. La guida punta infatti a sostenere quelli che Di Loreto definisce “imprenditori eroici”, che attraverso il cibo riescono a creare legami, offrire opportunità di lavoro e promuovere una cultura del fare insieme. Tra i ristoranti segnalati, troviamo esempi di cucina tradizionale rivisitata con un tocco di innovazione, realtà che puntano sui prodotti a chilometro zero, cooperative che lavorano con persone diversamente abili o che promuovono l’inserimento di migranti e rifugiati. Ogni esperienza rappresenta un modello di sostenibilità, sia economica che sociale, in grado di ispirare nuove generazioni di imprenditori. “Il Gusto della Cooperazione” non è quindi solo un elenco di luoghi dove mangiare bene, ma un invito a riflettere su ciò che c’è dietro ogni piatto: il lavoro, la passione e l’impegno per un futuro più equo e inclusivo.