UNICEF: un appello da 9,9 miliardi di dollari per salvare 109 milioni di bambini nel 2025

- di: Barbara Leone
 
Tempo di bilanci e di prospettive per l’UNICEF, che lancia un nuovo grido di allarme: nel 2025, ben 213 milioni di bambini saranno colpiti da emergenze umanitarie imprevedibili e mutevoli. La cifra, resa nota nel Rapporto sull’Intervento Umanitario, lascia poco spazio ai dubbi: la situazione globale si fa ogni anno più critica. Per rispondere a questa crisi crescente, l’UNICEF ha avviato una raccolta fondi straordinaria di 9,9 miliardi di dollari, destinati a fornire aiuti salvavita a 109 milioni di bambini in 146 Paesi.

UNICEF: un appello da 9,9 miliardi di dollari per salvare 109 milioni di bambini nel 2025

“La portata dei bisogni umanitari dei bambini è a un livello storicamente alto, con un numero sempre maggiore di bambini colpiti ogni giorno”, ha dichiarato la Direttrice generale dell'UNICEF, Catherine Russell. “Guardando al 2025, stimiamo che 213 milioni di bambini avranno bisogno di assistenza umanitaria: un numero impressionante. È compito dell’UNICEF raggiungere ognuno di questi bambini con i servizi essenziali di cui hanno bisogno, e garantire che i loro diritti siano protetti e sostenuti. Questo mandato guida il nostro lavoro da 78 anni”. Il panorama umanitario del prossimo anno si annuncia complesso: conflitti, shock climatici, crisi sanitarie e sfollamenti forzati sono solo alcune delle sfide che i bambini di tutto il mondo devono affrontare. 57,5 milioni di bambini sono nati nel 2024 in paesi devastati da conflitti e crisi; questa cifra salirà di almeno 400.000 unità nel 2025.

Ma come saranno utilizzati questi fondi? L’UNICEF ha tracciato un piano ambizioso, che mira a garantire interventi in settori cruciali: sanità, nutrizione, istruzione, accesso all’acqua e supporto psicologico. L’obiettivo è raggiungere 56,9 milioni di bambini e donne con assistenza sanitaria, mentre 34 milioni di bambini sotto i cinque anni saranno sottoposti a screening per la malnutrizione acuta. Inoltre, l’organizzazione punta a offrire supporto psicosociale a oltre 20 milioni di bambini, adolescenti e familiari. Un focus particolare è riservato alla violenza di genere, un flagello che affligge le aree di crisi: 11 milioni di donne e bambini riceveranno interventi mirati. Sul fronte dell’istruzione, l’obiettivo è garantire l’accesso a programmi scolastici per 24 milioni di bambini. Infine, 55 milioni di persone avranno accesso ad acqua potabile sicura, un bene che in molti contesti rappresenta ancora un lusso.

Tra i Paesi più colpiti, l’Afghanistan guida la lista con un appello di oltre 1,1 miliardi di dollari, seguito da Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Palestina e Libano. Sono terre martoriate da conflitti interminabili e instabilità cronica, dove l’infanzia è spesso sinonimo di sofferenza e privazione. Nel 2024, il lavoro dell’UNICEF ha già portato risultati significativi, ma ancora insufficienti: oltre 26 milioni di bambini hanno ricevuto assistenza sanitaria, 12 milioni sono stati monitorati per la malnutrizione, e 17 milioni di persone hanno ottenuto accesso ad acqua potabile. Nonostante i progressi, le sfide restano immense. Lo scorso anno, gran parte delle risorse umanitarie è stata assorbita da crisi ben note come quelle in Afghanistan, Etiopia, Siria e Ucraina. Tuttavia, in molte altre aree del mondo, come il Burkina Faso, il Libano o il Mali, i fondi sono stati drammaticamente insufficienti. “Il sostegno alle risorse umanitarie flessibili e di base dell'UNICEF è fondamentale per il nostro lavoro a favore dei bambini colpiti dalle crisi”, ha sottolineato la Russell. E ha concluso con un appello accorato: “Immaginate cosa possiamo ottenere lavorando insieme: un mondo in cui i diritti di ogni bambino siano protetti, e in cui ogni bambino possa svilupparsi e prosperare”.
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