Ue - Per Ursula von der Leyen il pieno controllo sulla Commissione

- di: Redazione
 
È davvero la "Commissione Von der Leyen".
La presa diretta della presidente sull’esecutivo Ue si prefigura ancora maggiore che nella precedente esperienza: ha avuto una forte influenza su tutti i portafogli chiave distribuiti tra i vicepresidenti e i commissari ed ha aumentato la sua responsabilità politica.
È stato evidente, ad esempio, nel caso della sostituzione del commissario francese, ed anche nella vicenda legata a Raffaele Fitto: nonostante le proteste dei socialisti, per non nominare suo vice un esponente dei conservatori Ecr che le avevano votato contro all’Europarlamento, Ursula ha deciso di tirare dritto.

Ue - Per Ursula von der Leyen il pieno controllo sulla Commissione

Ottenendo così non solo la ricucitura con Roma, ma anche la prospettiva di tenere separati i conservatori di Meloni dall’estrema destra di Le Pen, Salvini e Orban.
Dunque la von der Leyen può affrontare in maniera molto "politica" – in un quadro di debolezza dei governi nazionali, specie Francia e Germania – le sfide poste da guerre, cambiamento climatico, e dal rapporto Draghi sulla competitività europea, sentendosi in qualche modo garantita da una maggioranza più ampia di quella che l’ha votata.

Il processo non è ancora compiuto: il Parlamento dovrà esprimersi prima sui singoli commissari e poi sull’intera commissione, e non è detto che questo non riservi qualche sorpresa.
Magari proprio per Fitto, che consegue la vicepresidenza esecutiva, con altri 5 commissari, e riceve deleghe forse meno ‘pesanti’ di quanto auspicato. Lo voteranno i socialisti (compreso il Pd), i liberali e i verdi, con i Cinque Stelle già orientati verso il no?

La Commissione, infatti, è uno strano ircocervo: sconta una genesi in parte intergovernativa, in parte "europea". E almeno finché non si supererà il meccanismo delle decisioni all’unanimità, il rischio è sempre che rimanga a metà del guado.
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