Ue: su von der Leyen si abbatte la grana delle dimissioni di Breton

- di: Redazione
 
Thierry Breton, ex ministro francese e membro uscente della Commissione europea (per la composizione di quella futura Ursula von der Leyen sta ancora lavorando, alla vigilia della sua ufficializzazione), ha annunciato che si dimetterà immediatamente dal suo incarico, motivando la sua clamorosa decisione con divergenze con la presidente che, secondo lui, ha chiesto alla Francia di proporre un altro candidato per unirsi alla sua Commissione.

Ue: su von der Leyen si abbatte la grana delle dimissioni di Breton

"Mi dimetto dalla carica di commissario europeo, con effetto immediato", ha ufficializzato oggi Breton, che era il candidato ufficiale del presidente francese Emmanuel Macron. Per Breton, von der Leyen, che sta formando la nuova squadra dell'esecutivo europeo per un mandato di cinque anni, ha ''chiesto alla Francia di ritirare il mio nome''.

''Qualche giorno fa, nella fase conclusiva dei negoziati sulla composizione del futuro Collegio, lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome – per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso direttamente con me – e ha proposto, come politico compromesso, un portafoglio presumibilmente più influente per la Francia all’interno del futuro Collegio dei Commissari'', ha scritto Thierry Breton.

''Alla luce degli ultimi sviluppi – che dimostrano ancora una volta una governance discutibile – devo concludere che non posso più esercitare le mie funzioni all’interno del Collegio'', ha concluso.
I rapporti tra la presidente della Commissione e Breton sono notoriamente tesi, dopo che il politico francese, in primavera, rivolgendosi all'esecutivo di Bruxelles, ha contestato lo stile di gestione di von der Leyen, considerato poco collettivo.

Breton aveva pubblicamente messo in dubbio l'etica della von der Leyen dopo la nomina, a fine gennaio, di un inviato responsabile delle piccole e medie imprese, una posizione ben retribuita all'interno della Commissione.

Il posto è stato assegnato all'eurodeputato tedesco del Partito popolare europeo Markus Pieper, poche settimane prima del congresso di Bucarest all'inizio di marzo durante il quale il PPE ha dato il suo sostegno al secondo mandato di Ursula von der Leyen. La polemica ha portato al voto di sfiducia del Parlamento europeo contro la von der Leyen, nel bel mezzo della campagna per le elezioni europee di giugno, e infine al ritiro di Pieper.
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