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Turismo, Altroconsumo: voli low cost, rincari fino al 363%

- di: Barbara Bizzarri
 
Turismo, Altroconsumo: voli low cost, rincari fino al 363%

Un’analisi di Altroconsumo evidenzia come, al costo base di un biglietto aereo low cost con balzelli su balzelli per posto, bagaglio e altre necessità il prezzo iniziale possa lievitare poi fino al 363%, facendo l’esempio di un volo Roma-Budapest che dal costo iniziale di 24,99 euro permette la partenza, in realtà, con 115,69 euro. L’associazione dei consumatori ha allargato l’analisi a 58 voli cercati a maggio con partenza tra fine giugno e la prima settimana di luglio (per easyJet, Ryanair, Volotea, Vueling e WizzAir) con partenza da Roma e Milano e destinazioni turistiche italiane e straniere (Atene, Lisbona, Praga, Palermo, Lampedusa tra le altre).

Turismo, Altroconsumo: voli low cost, rincari fino al 363%

L’esempio del Roma-Budapest è stato indicato su un volo WizzAir. “Anche per easyJet e Vueling, nelle nostre prove, i costi extra arrivano a rappresentare oltre il 300% del costo inizialmente proposto: più del triplo”, scrive Altroconsumo. “Per easyJet, siamo passati nel peggiore dei casi da un prezzo iniziale per un volo Milano-Praga di 22,99 euro a un prezzo complessivo di 92,71 euro, il 303% in più. Per Vueling siamo passati per Roma-Londra da 22,99 euro a 96,99 euro: la spesa è aumentato del 322%”. Nel caso di Ryanair si cita un Palermo-Milano per il quale si passa “da un prezzo iniziale di 14,99 euro a un prezzo finale, comprensivo delle tre voci aggiunte, pari a 54,33 euro, la spesa è aumentata del 262%”. E ancora: “Più contenuta l’incidenza massima dei costi extra per Volotea, pari comunque a quasi tre volte il costo del biglietto inizialmente proposto. Per un volo Pantelleria-Milano siamo passati da 51,39 euro a un prezzo finale di 145,39 euro, il 183% in più”.

Pur restando un aumento alquanto considerevole, quel picco di +363% è oltretutto meno di quanto rilevato l’anno scorso, quando si raggiunse il 465%. “Questo, però, non sembra dipendere dal fatto che i costi extra sono diminuiti, anzi alcuni di quelli considerati, in media, sono aumentati rispetto al 2023; questa riduzione può essere spiegata dal fatto che, quest’anno, i prezzi iniziali dei voli erano più alti”. Una questione di incidenza dunque, non di guadagno in assoluto.

Inoltre, Altroconsumo sottolinea come ci siano anche altre voci straordinarie, legate a imprevisti o esigenze dell’ultimo momento, che fanno rivedere i conti e sono difficilmente preventivabili. Dal check-in in aeroporto alla necessità di modificare un volo o un nominativo, fino al costo dovuto ai limiti previsti per il bagaglio a mano. A preoccupare non è tanto la richiesta in sé di un pagamento extra, certamente legittimo, ma la sua incidenza sul costo del volo e il fatto che “ogni compagnia applica tariffe diverse per ogni voce, e in alcuni casi fisse e in molti altri variabili a seconda del volo” il che “non fa che rendere sempre più difficile la comparazione dei prezzi tra più compagnie”.

La richiesta di fondo è proprio questa: maggiore trasparenza. “Il tema non è di poco conto perché non avere chiarezza e trasparenza, fin dall’inizio, di quanto si pagherà un biglietto aereo non permette ai viaggiatori di fare confronti in modo semplice e, quindi, di cercare la soluzione più conveniente”, ribadisce Altroconsumo.

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