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Contratti, Treu (Cnel): "Dopo metalmeccanici e TLC, inizi la stagione dei rinnovi"

- di: Giuseppe Castellini
 
Contratti, Treu (Cnel): 'Dopo metalmeccanici e TLC, inizi la stagione dei rinnovi'
“I rinnovi dei contratti delle telecomunicazioni e dei metalmeccanici sono due segnali importanti che rompono una stasi durata troppo a lungo della contrattazione nazionale e che mi auguro siano forieri di una nuova stagione contrattuale all’altezza delle sfide che stanno davanti al mondo del lavoro, fortemente alterato dalla pandemia. Anche se sono stati sottoscritti due importanti accordi, il 62,8% dei contratti è scaduto. Ritardi così gravi nei rinnovi dei Ccnl (Contratti nazionali di lavoro, ndr) non si erano mai registrati finora e configurano una grave anomalia del sistema con ripercussioni pesanti sia sulle retribuzioni e sulle condizioni di lavoro di milioni di lavoratori sia sulla dinamica della domanda interna e sull’intera economia nazionale, soprattutto perché milioni di famiglie si reggono solo sullo stipendio della persona di riferimento, come ci ha ricordato in questi giorni l’Istat”.

Lo afferma il Presidente del Cnel, Tiziano Treu.
Dei 935 Ccnl vigenti censiti al 31 dicembre 2020, 587 risultano scaduti, mentre i restanti 348 (37,2%) hanno la data di scadenza successiva al 31 dicembre.
“Diverse le novità del contratto metalmeccanici” - continua Treu - “L’incremento salariale medio è più alto di quello che sarebbe risultato dall’applicazione del criterio previsto dalle regole fin qui vigenti che rinviano all’indice dell’inflazione, notoriamente alquanto basso in questi anni. La giustificazione della cifra maggiore prevista è particolarmente significativa, perché è riconducibile al nuovo inquadramento professionale e ai suoi contenuti innovativi di un accordo fermo al 1973. La novità principale è il nuovo sistema di inquadramento che consiste non solo nell’aver alleggerito i livelli professionali ma soprattutto nell’aver modificato i criteri della loro individuazione. La nuova classificazione si basa non più come nelle vecchie declaratorie sulle mansioni attribuite ai lavoratori ma sul diverso concetto di ruolo svolto, che è individuato e articolato nei contenuti della professionalità dei lavoratori, comprensiva di vari aspetti, anzitutto del grado di autonomia, di responsabilità, di polivalenza. C’è l’urgenza di adeguare le regole della classificazione professionale alle grandi trasformazioni produttive e del lavoro intervenute negli ultimi cinquant’anni”.

Per rispondere a tale ritardo, osserva Treu, non poche imprese, specie medio grandi, avevano dovuto adattare, talora con forzature, gli schemi nazionali con accordi aziendali variamente modificativi.
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