Per Tesla è un passaggio decisivo. La presidente del consiglio di amministrazione, Robyn Denholm, ha sollecitato gli azionisti ad approvare un pacchetto retributivo da 1.000 miliardi di dollari per Elon Musk (foto), sostenendo che senza un adeguato incentivo il fondatore potrebbe lasciare, con effetti profondi sulla strategia del gruppo.
Il pacchetto e le condizioni
Il piano prevede una struttura a tranche di opzioni legata a obiettivi molto ambiziosi, che includono crescita della capitalizzazione, avanzamento della guida autonoma, sviluppo della robotica e rafforzamento nell’intelligenza artificiale. Denholm ha posto la questione agli azionisti in termini netti: “Volete mantenere Elon come ceo e motivarlo a guidare Tesla a diventare l’azienda più preziosa al mondo?”, ha detto, suggerendo che l’assenza di un contesto motivante esporrebbe l’azienda al rischio di perdere tempo, talento e visione.
Cosa dicono gli oppositori
Le perplessità non mancano. Alcuni investitori e consulenti di governance giudicano un compenso di queste dimensioni straordinario e potenzialmente diluitivo per gli attuali azionisti. Il nodo è il rapporto fra performance e premio: quanto gli obiettivi siano realistici, come vengano misurati e quali effetti producano sulla struttura del capitale e sul controllo societario.
Governance e scenari di rischio
Il confronto riapre il dossier della governance. In passato, l’attenzione dei tribunali e del mercato si è concentrata sul grado di indipendenza del board e sulla capacità di valutare, senza condizionamenti, incentivi così fuori scala. L’attuale proposta viene letta come un test sulla maturità dei meccanismi di controllo interni.
Implicazioni per gli azionisti e per il mercato
Per gli azionisti il bivio è chiaro: approvare un piano che renderebbe Musk ancora più centrale — con una possibile diluizione della partecipazione degli altri — oppure respingerlo, accettando il rischio di una discontinuità nella leadership. Sullo sfondo, la concorrenza in auto elettrica e AI impone velocità esecutiva e coerenza strategica.
Scenari alternativi: cosa succede se…
In caso di bocciatura, il gruppo dovrebbe gestire sia il segnale al mercato sia l’eventuale riassetto al vertice. Se invece passasse, si aprirebbe un intenso dibattito su equità e sostenibilità del compenso, e su come distribuire il valore creato tra capitale umano, investimenti e azionisti.
Commenti e reazioni
Tra chi sostiene il piano prevale l’idea che la visione di Musk sia insostituibile in questa fase: “È un’offerta generazionale: o si accelera su robotica e software, o si rischia di restare indietro”, ragionano i favorevoli. I critici ribattono che “un pagamento così elevato va accompagnato da garanzie stringenti su obiettivi, tempi e verifiche indipendenti”.
Una prova di identità
Il voto rappresenta una prova di identità per Tesla: confermare un modello fondato su una leadership polarizzante e costosa, oppure ridefinire equilibrio e pesi nella governance. In ogni caso, il mercato leggerà l’esito come un segnale sulla capacità di esecuzione dei prossimi anni.