L’Italia è il secondo paese produttore europeo, dopo la Germania, di tecnologie per le rinnovabili. Una filiera, quella delle rinnovabili, che conta 37.655 imprese di cui un terzo si concentra in Lombardia, Lazio e Veneto. Sono alcune delle evidenze che emergono dal Rapporto 100 Italian Renewable Energy Stories promosso da Symbola – Fondazione per le qualità italiane ed ENEL, in collaborazione con KEY - The Energy Transition Expo, dedicato alle tecnologie sviluppate nel mondo delle rinnovabili che è stato presentato oggi, presso l’Auditorium Enel, da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Nicola Lanzetta, direttore Italia Enel. Sono intervenuti Angelica Agosta, Ceo Ennovia; Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director Green & Technology division IEG; Matteo Cavalletti, Innovation Manager MIDAC; Stefano Lorenzi, Ceo 3SUN; Letizia Magaldi, presidente Magaldi Green Energy. Ha moderato l’evento Fausta Chiesa, giornalista del Corriere della Sera. Dopo aver indagato l’innovazione made in Italy nelle filiere dell’e-mobility e dell’automazione, dell’economia circolare e delle life sciences, il rapporto esplora, attraverso il racconto di cento storie di innovazione, un sistema articolato di soggetti imprenditoriali, pubblici e del terzo settore, attivi nelle diverse parti della filiera: dalla manifattura (produzione di Prodotti e componenti e di Macchinari) alla Ricerca e Sviluppo, dalle attività di Progettazione e permitting a quelle legate all’Installazione e manutenzione, dallo sviluppo di Software e hardware al Fine vita, fino ad arrivare alla Promozione.
Fondazione Symbola ed Enel presentano "100 Italian Renewable Energy Stories"
“Il direttore esecutivo dell’AIE Fatih Birol, nel 2023, ha dichiarato che l’85% della nuova potenza elettrica installata era da energie rinnovabili. La transizione verde aiuta un futuro più a misura d’uomo. Puntare sulle rinnovabili e sull’efficienza fa crescere l’Italia la rende più libera, dà forza alla nostra economia e aumenta i posti di lavoro. Come è scritto nel rapporto – ha sottolineato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola - sono 37.655 imprese che dichiarano attività legate alla filiera delle rinnovabili, circa il 13% in più rispetto all’anno precedente. Guardando ai territori, quasi un terzo delle imprese si concentra in Lombardia, Lazio e Veneto. C’è un’Italia che eccelle in molti segmenti della nuova economia sostenibile: il nostro Paese dà il meglio di sé quando incrocia i suoi cromosomi antichi, la sua identità con un modo tutto italiano di fare economia: che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere legami con territori e comunità, flessibilità produttiva e competitività. C’è molto da fare ma da qui possiamo partire per affrontare non solo i nostri mali antichi ma il futuro e le sfide che ci pone. Possiamo farlo dentro la missione che si è data l’Europa con il Next Generation EU, per rispondere alle crisi tenendo insieme coesione, transizione verde, digitale. Dobbiamo farlo rafforzando nel mondo un percorso di cooperazione e di pace oggi indebolito. Per costruire insieme, senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno, un mondo più sicuro, civile, gentile come è scritto nel Manifesto di Assisi promosso dalla Fondazione Symbola e dal Sacro Convento di Assisi”.
“Le 100 storie italiane di energia rinnovabile” raccontano un’Italia di eccellenze che con idee, tecnologie avanzate e una filiera diffusa su tutto il territorio consentono al paese di essere tra i protagonisti della transizione energetica del continente - ha aggiunto Nicola Lanzetta, Direttore Italia di Enel -. Siamo nel pieno di un percorso ancora lungo nel quale bisogna fare squadra, puntando con decisione sulle rinnovabili, per raggiungere gli sfidanti obiettivi climatici dell’agenda 2030. Occorre quindi continuare a investire su tecnologie e innovazione, sui sistemi di accumulo che garantiscono una gestione corretta dell’energia prodotta e sulla modernizzazione, resilienza e digitalizzazione delle reti che rappresentano l’architrave del sistema elettrico e della transizione energetica del Paese”.
Come detto, dal Rapporto si evince che l’Italia è il secondo Paese produttore europeo, dopo la Germania, di tecnologie per le rinnovabili, con la sola eccezione dell’eolico, dove metà della produzione è danese. A tal proposito, nel 2023 Vestas, azienda danese leader nel mercato dell’energia eolica, ha avviato proprio in Italia e, più nello specifico nello stabilimento di Taranto (dove impiega oltre 1300 addetti), la produzione della pala più grande al mondo: la V236-15.0 MWTM. Parte delle tecnologie e componentistica prodotta nei confini nazionali è destinata all’export: con il 3% dell’export mondiale, il nostro Paese è il sesto Paese esportatore di tecnologie per la produzione di energia rinnovabile (dopo Cina, Germania, USA, Giappone e Hong Kong). In Italia la filiera delle rinnovabili conta 37.655 imprese. Di queste il 39,2% si occupa di attività di installazione e manutenzione, il 13,8% di produzione di energia, il 12,3% di commercio, l’9,6% di manifattura, il 6,4% di affitto e gestione immobiliare e il 6,1% di attività di consulenza, collaudo e monitoraggio. Guardando ai territori, quasi un terzo delle imprese si concentra in Lombardia, Lazio e Campania.