Sindacati del settore automotive in piazza a Roma. Landini: "Governo convochi Stellantis"

- di: Barbara Bizzarri
 

Giornata di sciopero unitario del settore automotive e manifestazione nazionale a Roma: Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil hanno mobilitato migliaia di lavoratori sotto lo slogan "Cambiamo marcia: acceleriamo verso un futuro più giusto". In piazza sono scesi circa 20mila manifestanti, secondo gli organizzatori, per difendere l'occupazione e rilanciare il futuro dell'industria automobilistica in Italia, con un focus particolare sui siti produttivi di Stellantis.

Sindacati del settore automotive in piazza a Roma. Landini: "Governo convochi Stellantis"

Lo sciopero ha preso il via già dal primo turno di lavoro e il corteo ha attraversato le strade della capitale, partendo da Piazza Barberini per arrivare a Piazza del Popolo, dove hanno preso la parola i segretari generali delle sigle metalmeccaniche: Ferdinando Uliano (Fim-Cisl), Michele De Palma (Fiom-Cgil) e Rocco Palombella (Uilm-Uil). Alla manifestazione hanno partecipato anche i leader confederali Maurizio Landini (Cgil), Luigi Sbarra (Cisl) e Pierpaolo Bombardieri (Uil), insieme a delegazioni di sindacati europei e mondiali, dimostrando la dimensione internazionale della protesta.

Tra i politici presenti, anche i leader dell'opposizione, tra cui Elly Schlein, segretaria del Pd, che è stata accolta dai segretari sindacali Landini e De Palma dietro al palco. Schlein ha poi incontrato il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, e il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli. Sul palco, Schlein ha ribadito il suo sostegno allo sciopero, affermando: "Condividiamo le ragioni di questa mobilitazione. È fondamentale chiedere impegni chiari e concreti al governo e alle aziende. Stellantis ha delle responsabilità storiche verso l'Italia e deve fare la sua parte fino in fondo". Anche il leader del M5s, Giuseppe Conte, ha partecipato all'evento, incontrando Schlein e dichiarando il suo sostegno alla battaglia dei lavoratori, chiedendo che il presidente di Stellantis, John Elkann, sia ascoltato in Parlamento per rispondere degli impegni non rispettati.

Secondo i sindacati, l'intero settore automotive europeo, e in particolare quello italiano, è in una situazione di grande difficoltà. "Stellantis in Italia e il settore auto in Europa sono al collasso – si legge nel volantino della protesta – con rischi concreti per l'occupazione e la tenuta industriale". I sindacati hanno sollecitato risposte rapide dall'UE, dal governo, da Stellantis e dalle aziende della componentistica per affrontare la crisi e rilanciare il settore.

Parallelamente, altre sigle come Fismic Confsal, Uglm e Associazione Quadri hanno manifestato in diverse città italiane, tra cui Torino, Bari, Potenza, Napoli, Avellino, Cassino e Termoli, sotto lo slogan "L'automotive merita di più", sottolineando l'urgenza di interventi concreti.

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha dichiarato che il settore auto è strategico ma a rischio, con produzioni ben al di sotto della capacità disponibile e un'assenza di un piano industriale chiaro. "In Italia abbiamo la capacità di produrre 1,5 milioni di auto, ma ne stiamo facendo solo 300mila. C'è il rischio di cancellare posti di lavoro e di indebolire l'intero settore", ha affermato Landini, sollecitando un piano straordinario di investimenti e una convocazione urgente a Palazzo Chigi con il governo, Stellantis e i sindacati.

Anche Luigi Sbarra, segretario della Cisl, ha chiesto un piano industriale che garantisca nuovi modelli, investimenti e salvaguardia dell'occupazione negli stabilimenti italiani. "Stellantis deve rispettare gli impegni presi con i sindacati e con il governo, rilanciando il settore auto in Italia", ha dichiarato Sbarra, richiamando l'urgenza di fermare la cassa integrazione e le continue uscite di lavoratori dal gruppo.

Dello stesso avviso il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che ha sottolineato come il governo debba abbassare i costi energetici e chiarire la sua politica industriale. "I lavoratori rischiano i loro posti di lavoro. Qual è la risposta del governo?", ha chiesto Bombardieri, evidenziando la necessità di agire rapidamente.

Infine, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato che la convocazione di Stellantis avverrà a breve, ribadendo la sua vicinanza ai lavoratori e ai sindacati, e promettendo che l'azienda sarà chiamata a rispondere delle sue azioni.

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