La speleologa intrappolata nelle viscere della terra: l’Italia col fiato sospeso

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Nella notte gelida di dicembre, mentre la maggior parte del Paese si stringeva attorno al calore delle festività imminenti, una giovane speleologa si trovava a combattere contro il buio, il freddo e l’angoscia della solitudine, intrappolata in una grotta lombarda.

La speleologa intrappolata nelle viscere della terra: l’Italia col fiato sospeso

Il suo nome è Ottavia Piana, 32 anni, speleologa bresciana con una passione profonda per l’esplorazione del sottosuolo.

Non è la prima volta che Ottavia si trova in una situazione simile: nel luglio del 2023, durante un’esplorazione nella stessa grotta, l’Abisso Bueno Fonteno, rimase bloccata a 150 metri di profondità a causa di una frattura alla gamba.

Per due giorni, la sua vita fu appesa a un filo, fino a quando i soccorritori non riuscirono a riportarla in superficie, in un’operazione che tenne l’Italia con il fiato sospeso.

Oggi, a oltre 200 metri di profondità, Ottavia è nuovamente bloccata in un cunicolo stretto e insidioso.

Una lesione alla gamba, riportata durante l’esplorazione, le ha impedito di proseguire il percorso con il resto del gruppo, costringendola a un’attesa interminabile, mentre sopra di lei si mobilitavano le squadre di soccorso più esperte del Paese.

La macchina dei soccorsi, avviata poche ore dopo l’allarme, non si è fermata un istante.
Esperti speleologi, vigili del fuoco e volontari del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) stanno affrontando una delle operazioni più complesse degli ultimi anni. La barella che trasporta Ottavia ha già superato diversi ostacoli, ma il tratto più difficile – un passaggio angusto e quasi verticale – rappresenta l’ultimo, insidioso ostacolo prima della risalita verso la luce. “La difficoltà di queste operazioni non è solo tecnica, ma anche psicologica”, ha spiegato uno dei soccorritori, visibilmente provato.

“Ogni metro guadagnato è una vittoria, ma il rischio è costante”.

La grotta, da sempre un luogo di mistero e scoperta, è diventata in queste ore il simbolo di una lotta per la vita. Per i soccorritori, è un campo di battaglia dove ogni movimento deve essere calcolato al millimetro; per Ottavia, è una prigione, ma anche un luogo dove si misura il coraggio umano. Secondo chi la conosce, Ottavia è un’esperta, con anni di esperienza alle spalle e una passione che l’ha portata a esplorare alcune delle grotte più complesse d’Europa.
Eppure, anche i più preparati possono trovarsi davanti all’imprevedibilità della natura.

Un Paese in attesa

Mentre il destino di Ottavia rimane appeso a un filo, l’Italia guarda ai soccorsi con trepidazione. Le immagini dei volontari che lavorano senza sosta, illuminate dalle fioche luci dei caschi, raccontano una storia di dedizione che va oltre il singolo evento. In un mondo diviso, c’è ancora qualcosa che riesce a unire: l’umanità.
Quella stessa umanità che, metro dopo metro, sta cercando di riportare una giovane donna alla vita.
Le prossime ore saranno decisive.
E, nel silenzio della grotta, il rumore di una barella che avanza risuona come un’eco di speranza.
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