Scuola e inclusione, Agia: i ragazzi chiedono più formazione per gli insegnanti e meno barriere architettoniche

- di: Barbara Leone
 
Quanto la scuola italiana è inclusiva verso gli studenti con disabilità? Quali interventi possono renderla un luogo migliore per tutti? A queste domande cerca di rispondere il documento “Scuola e inclusione: dico la mia”, pubblicato oggi dall'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza (Agia) in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità. Il report, basato su una consultazione pubblica promossa dall’Agia e da Skuola.net tra aprile e maggio, ha raccolto le opinioni di oltre 6.000 studenti tra i 14 e i 19 anni. La maggior partecipazione è stata registrata tra i quattordicenni (29,7%) e tra le ragazze (66,4%).

Scuola e inclusione, Agia: i ragazzi chiedono più formazione per gli insegnanti

La redazione del questionario è stata curata in collaborazione con la Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Agia. Un aspetto centrale emerso dall’indagine è la discrepanza tra la percezione individuale e collettiva dell’inclusione. “Uno degli aspetti che più mi colpisce nel leggere i risultati della consultazione – ha commentato Carla Garlatti, Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza – è quello della discrepanza di percezione che i ragazzi hanno del proprio comportamento come singoli e come parte del gruppo di appartenenza. Se oltre il 70% dichiara di essere individualmente ‘abbastanza o molto accogliente’ verso i compagni con disabilità, quando si prende in considerazione il carattere inclusivo del gruppo il 58% trova la propria classe poco inclusiva. Questo aspetto rende quanto mai necessario rafforzare nei ragazzi il senso di appartenenza a una comunità e il senso di responsabilità individuale all’interno del gruppo”.

Il 62,1% degli intervistati ritiene che esistano momenti in cui gli studenti con disabilità vengono esclusi. Questa percezione si accompagna al dato che quasi la metà degli studenti (43,5%) ha assistito o è venuta a conoscenza di episodi di bullismo nei confronti di compagni con disabilità. Tuttavia, il 36,5% dichiara di non sapere come comportarsi o a chi rivolgersi in tali situazioni. La preparazione degli insegnanti di sostegno è un tema cruciale per i ragazzi: il 50,5% ritiene che siano pochi quelli realmente qualificati. Inoltre, sei studenti su dieci non hanno mai chiesto indicazioni ai docenti su come rapportarsi con i compagni con disabilità. Alla domanda se gli insegnanti abbiano fornito indicazioni in merito, il 38,2% afferma di averle ricevute, mentre il 33,4% dichiara di no. Gli edifici scolastici, secondo il 53,8% degli intervistati, sono abbastanza adeguati per le esigenze delle persone con disabilità fisiche, ma solo il 26,8% li giudica adeguati per chi ha disabilità psichiche e il 16,2% per chi ha difficoltà sensoriali.

La scuola è spesso fonte di stress: il 46,2% degli studenti prova ansia all’ingresso, e solo il 20,4% si sente sereno o motivato. Inoltre, il 44,8% degli studenti dichiara di non chiedere aiuto in caso di bisogno. Sul piano relazionale, il 74,3% afferma di essersi sentito escluso a scuola, mentre il 43,5% ammette di aver escluso qualcuno. Inoltre, il 57,8% degli studenti non frequenta coetanei con disabilità al di fuori della scuola, anche se il 60,6% dichiara di averli incontrati in contesti extrascolastici come centri estivi (32,6%), ambito familiare (23,2%) e gruppi parrocchiali (21,5%).

Secondo i ragazzi, la scuola può diventare più inclusiva investendo in specifiche aree: il 52,9% ritiene fondamentale migliorare la formazione dei docenti; il 26,5% propone un aumento degli psicologi scolastici, il 30,4% individua la necessità di interventi sull’edilizia scolastica, il 25% suggerisce campagne di sensibilizzazione e momenti di confronto; l’11,9%, infine, richiede più insegnanti di sostegno. Per il 36% degli studenti, i coetanei con disabilità potranno continuare un percorso formativo dopo la scuola, ma con meno opportunità rispetto agli altri. Il 20,4% ritiene che possano proseguire gli studi senza difficoltà, mentre il 21,8% teme che molti rischino di isolarsi a casa senza altre possibilità. Dalla consultazione emerge anche che, per il 57,8% degli studenti, esistono contesti più inclusivi della scuola, come le associazioni sportive (28,7%), il volontariato (23%) e gli oratori (20,9%). Il report evidenzia dunque una scuola ancora in cammino verso l’inclusività, ma che necessita di interventi mirati per trasformarsi in un luogo accogliente per tutti, come i ragazzi stessi auspicano attraverso le loro proposte e riflessioni.
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