Cinque secoli fa, durante i viaggi di esplorazione per scoprire nuove terre e rotte commerciali, lo scorbuto era noto come la "malattia dei marinai". Causato da una carenza di vitamina C dovuta alla mancanza di cibi freschi, questo disturbo colpiva frequentemente gli equipaggi impegnati in lunghe traversate oceaniche. Tra i sintomi tipici vi erano lesioni ed eruzioni cutanee dolorose, condizioni simili a quelle riscontrate in un uomo di poco più di 50 anni, protagonista di un caso clinico descritto in un articolo pubblicato su Bmj Case Reports dai medici del Sir Charles Gairdner Hospital di Nedlands, in Australia occidentale.
Il caso clinico
Il paziente presentava dolori alle gambe e un'eruzione cutanea caratterizzata da minuscoli puntini rosso-marroni. Inoltre, soffriva di anemia e la presenza di sangue nelle urine. Nonostante fosse stato testato per diverse malattie infiammatorie, patologie autoimmuni e disordini del sangue, tutti i risultati erano negativi. Anche l'imaging diagnostico non rilevava emorragie interne, e una biopsia cutanea non aveva fornito indicazioni definitive. Tuttavia, i sintomi peggioravano. In seguito, parlando con l'uomo, i medici hanno scoperto che seguiva una dieta povera di frutta e verdura, dovuta a difficoltà economiche, e che aveva smesso di assumere integratori alimentari prescritti dopo un intervento di chirurgia bariatrica per la perdita di peso. Gli esami del sangue hanno confermato livelli di vitamina C non rilevabili e una carenza di altri nutrienti essenziali. La diagnosi definitiva è stata scorbuto.
La terapia
Una volta individuata la causa, la cura è stata semplice ed efficace: il paziente ha ricevuto una terapia a base di vitamina C (1.000 mg al giorno), vitamina D3, acido folico e integratori multivitaminici. In poco tempo, tutti i sintomi sono scomparsi. Lo scorbuto, infatti, è una condizione facilmente trattabile, ma spesso non riconosciuta, poiché può essere confusa con altre patologie, come la vasculite, che potrebbe portare a emorragie potenzialmente letali se non curata: "Se si assumono meno di 10 milligrammi di vitamina C al giorno – dicono i medici - già dopo un mese possono comparire i segni dello scorbuto".
Fattori di rischio
Il paziente presentava diversi fattori di rischio, come cattive abitudini alimentari, obesità, un intervento di chirurgia bariatrica precedente, uso di farmaci anti-reflusso e una condizione di basso reddito. Anche la sua storia di carenza di ferro, vitamina D e folati indicava una nutrizione insufficiente. Gli autori del report sottolineano l'importanza di considerare questi elementi quando ci si trova di fronte a casi clinici poco chiari, poiché lo scorbuto, sebbene raro, può essere sottodiagnosticato.
Il ritorno dello scorbuto?
Il team australiano mette in guardia sul possibile ritorno dello scorbuto, in particolare nei Paesi sviluppati, a causa dell'aumento del costo della vita, che rende difficile per molte famiglie permettersi alimenti nutrienti di qualità. Inoltre, sono stati segnalati numerosi casi di scorbuto successivi a interventi di chirurgia bariatrica, insieme ad altri fattori di rischio tra cui alcolismo, fumo, disturbi alimentari, dialisi renale e l'uso di farmaci che interferiscono con l'assorbimento della vitamina C, come steroidi e inibitori della pompa protonica.