Inflazione: Regno Unito, Usa e Russia aumentano tassi interesse, la Turchia li abbassa‎

- di: Redazione
 
L'ombra preoccupante dell'inflazione si sta stendendo sopra molti Paesi che, davanti ad un fenomeno che a lungo andare potrebbe essere devastante, cercano di rispondere efficacemente. Giovedì scorso la Banca d'Inghilterra è diventata il primo istituto centrale ad aumentare i tassi di interesse dall'inizio della pandemia. La Federal Reserve statunitense lo farà nei prossimi mesi, seguendo un percorso già tracciato e che prevede tre rialzi dei tassi per il prossimo anno. La Russia, da parte sua, ha aumentato di un punto percentuale i tassi di interesse.

Inflazione: Regno Unito, Usa e Russia aumentano tassi interesse, la Turchia li abbassa‎

Anche se non c'è unanimità su modi (l'entità degli aumenti dei tassi di interessi) e tempi, quasi tutti gli economisti concordano sul fatto che quando i prezzi salgono rapidamente, costi di prestito più elevati possono aiutare a ridurre la domanda e, quindi, ''narcotizzare'' i fenomeni inflattivi.
Ma non accade ovunque, e certamente non accade in Turchia, dove il presidente Recep Tayyip Erdogan ha ripetutamente spinto la Banca centrale - forte del potere politico sull'istituto - a tagliare i tassi di interesse nonostante l'aumento dell'inflazione.

Un ''invito'' cui la Banca centrale non può opporsi e che, per gli analisti e gli economisti, potrebbe determinare conseguenze potenzialmente disastrose. Ci sono delle evidenze che non possono essere taciute: i prezzi al consumo in Turchia sono aumentati del 21,3% nell'anno fino a novembre. Ma la prospettiva formulata dalla maggioranza degli economisti è che l'inflazione potrebbe salire ancora, addirittura fino al 30% nei prossimi sei-nove mesi.

In questo panorama la lira turca, quest'anno, ha perso più della metà del suo valore rispetto al dollaro USA e rischia di toccare il punto più basso dal 1995. Giovedì, la Banca centrale turca ha tagliato i tassi di interesse per il quarto mese consecutivo, al 14% dal 15%, seguendo la visione del presidente Erdogan, secondo il quale sono necessari tassi di interesse più bassi per ridurre l'inflazione. Una visione affatto condivisa dagli economisti.
Nel tentativo di aiutare i lavoratori dipendenti, giovedì il presidente Erdogan ha annunciato un aumento di quasi il 50% del salario minimo. ''Con questo aumento ha detto ai giornalisti - , credo che abbiamo dimostrato la nostra determinazione a non permettere che i lavoratori siano schiacciati sotto il peso dell'aumento dei prezzi". Anche se salari più alti sono una spinta all'inflazione.
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