"L’età sperimentale": su RaiPlay il viaggio di Erri De Luca nella vecchiaia

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 

Foto (cropped): Errider - CC BY 3.0

C’è un momento nella vita in cui smettiamo di esplorare? In cui la salita si fa più lenta, il respiro più corto, ma lo sguardo si allarga, abbracciando orizzonti che un tempo erano nascosti? Erri De Luca, con il suo nuovo progetto cinematografico "L’età sperimentale", disponibile dal 25 gennaio su RaiPlay, prova a rispondere a queste domande con la sua consueta poesia essenziale. Un racconto che, più che un film, è una meditazione sul tempo che scorre, sulla montagna da scalare, sulla vecchiaia da abitare senza paura.

"L’età sperimentale": su RaiPlay il viaggio di Erri De Luca nella vecchiaia

Presentato nella sezione Proiezioni Speciali del 72esimo Trento Film Festival, il mediometraggio è scritto e interpretato da De Luca, diretto da Marco Zingaretti e prodotto da Soul Film Production in collaborazione con OH!PEN e Montura. Un'opera che si sviluppa attraverso una narrazione visiva e filosofica, capace di toccare corde intime e universali.

Un viaggio senza protezioni, tra boschi e ricordi

"A che somiglia quest’età?" si chiede De Luca nel corso del film. "Alla risalita di un bosco di montagna. Nel fitto delle conifere entra poca luce, vedo giusto quello che mi sta stretto intorno, ma verso l’alto si diradano, si aprono radure, c’è più luce." Il film è tutto qui, in questa immagine limpida che racconta il cammino di un uomo nella sua età sperimentale, quella in cui si impara a convivere con il passato, mentre lo sguardo si posa su un futuro "senza di me".

Girato in piano sequenza, il mediometraggio segue la sfida di una “s-cordata”, una scalata senza corde né protezioni. Un atto simbolico che racconta la bellezza di affrontare il passare degli anni senza appigli, senza paura. Un gesto di fiducia assoluta nella propria esperienza e nei propri limiti.

Regia e fotografia: la montagna come specchio dell’anima

Visivamente, "L’età sperimentale" è una piccola perla. Girato in 4K CinemaScope, il film sfrutta la fotografia evocativa di Samir Iacovone, che gioca con le ombre e la luce naturale per creare un paesaggio interiore profondo e autentico. Le spettacolari riprese aeree di Andrea Farina, realizzate con droni di ultima generazione, amplificano il senso di isolamento e di scoperta, regalando scorci mozzafiato delle montagne abruzzesi, scelte non a caso come ambientazione del racconto.

Un dettaglio significativo della produzione è stata l'attesa della neve, necessaria per simboleggiare il percorso della vita che si avvicina alla sua vetta. Da dicembre a gennaio, la troupe ha aspettato che il paesaggio si ricoprisse di bianco, elemento chiave per rappresentare il cammino verso la consapevolezza e l’accettazione.

La musica: strumenti dimenticati per una storia senza tempo

A sottolineare l’atmosfera sospesa del film è la colonna sonora di Francesco Cavasini, che ha scelto strumenti rari e dimenticati, come un pianoforte scandinavo d’epoca e un lamellofono anni ’60, per accompagnare il monologo di De Luca. Le note, delicate e malinconiche, amplificano il senso di nostalgia e riflessione, rendendo la colonna sonora un elemento imprescindibile della narrazione.

De Luca e il cinema: un racconto tra parole e immagini

Erri De Luca non è nuovo al mondo del cinema. Il grande pubblico lo conosce per romanzi come "Non ora, non qui" e "Il peso della farfalla", ma il suo percorso artistico lo ha portato anche dietro la macchina da presa. Nel 2013, con il cortometraggio "Il turno di notte lo fanno le stelle", ha vinto il Tribeca Film Festival, mentre progetti come "Alberi che camminano" e "La musica provata" hanno già testimoniato il suo amore per la montagna e la natura come metafore dell’esistenza.

"L’età sperimentale" si inserisce perfettamente in questo filone narrativo, offrendo uno sguardo intimo e sincero sull'invecchiamento, senza cedere a sentimentalismi o cliché. È un racconto di accettazione, di confronto con se stessi e con il proprio passato, reso ancora più autentico dalla scelta di raccontarlo attraverso il linguaggio della montagna, simbolo di resistenza e di libertà.

Perché guardarlo

Guardare "L’età sperimentale" non significa solo assistere a un’opera cinematografica, ma entrare in una dimensione più profonda, in cui il tempo assume nuove forme e significati. È un film che invita a rallentare, a guardarsi dentro, a riscoprire la bellezza del vivere senza ansia di controllo.

Dal 25 gennaio, il film sarà disponibile su RaiPlay, pronto a offrire al pubblico una visione nuova e sincera dell'invecchiamento, raccontato con la schiettezza e la poesia che solo Erri De Luca sa offrire.

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