Putin si 'regala' un altro ostaggio: ballerina russo-americana condannata a 15 anni

- di: Redazione
 
Sembra di leggere, per l'ennesima volta, la stessa notizia. Invece è una notizia ''fresca'' quella che una cittadina americana (anche se in questo caso ha anche il passaporto russo) rischia una pesantissima condanna da parte di un tribunale della Federazione russa. Ksenia Karelina, 32 anni, di professione ballerina, ha accettato di dichiararsi colpevole davanti alle accuse di tradimento solo per avere fatto una donazione in denaro a un ente di beneficenza a sostegno dell'Ucraina.

Putin si 'regala' un altro ostaggio: ballerina russo-americana condannata a 15 anni

Per lei i pubblici ministero hanno sollecitato una condanna a 15 anni di reclusione.
L'accusa, formulata dai servizi di sicurezza di Mosca, é che Ksenia Karelina abbia donato denaro utilizzato per acquistare forniture tattiche per l'esercito ucraino. La sentenza, che non è ancora stata ufficializzata, è stata pronunciata una settimana dopo che Russia e Occidente hanno effettuato il più grande scambio di prigionieri dai tempi della Guerra Fredda, durante il quale sono state scambiate 24 persone incarcerate in sette Paesi diversi. L'avvocato della ballerina, Mikhail Mushailov, ha spiegato non ha potuto fare parte dei prigionieri in Russia scambiati perché la sentenza non è ancora esecutiva. Comunque, per il difensore, la richiesta di una condanna a 15 anni di carcere in una colonia penale è troppo severa, tenuto contro che l'imputata ha collaborato alle indagini.

Ksenia Karelina risiedeva da molti anni a Los Angeles ed aveva ottenuto la cittadinanza americana nel 2021, senza avere rinunciato a quella russa.
A gennaio era tornata in Russia per una visita alla famiglia, ma è stata arrestata. L'accusa contro di lei è che abbia donato circa 50 dollari a Razom, un ente di beneficenza che sostiene l'Ucraina e che si è detto ''inorridito'' dopo avere appreso dell'arresto.
L'FSB, il servizio di sicurezza interno russo, ha affermato che Ksenia Karelina era stata fermata a Ekaterinburg a febbraio, la stessa città in cui il giornalista statunitense Evan Gershkovich (uno dei prigionieri recentemente scambiati) era stato arrestato con l'accusa di spionaggio il 29 marzo dell'anno scorso.
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