Prima Conferenza di Confindustria Energia, la sostenibilità della transizione energetica passerà dalla competitività delle imprese

- di: Barbara Leone
 
Sono oltre un milione i posti di lavoro coinvolti nel percorso di transizione energetica intrapreso dal nostro Paese. Una sfida che per raggiungere i sempre più sfidanti obiettivi europei dovrà puntare alla salvaguardia dell’occupazione e ad assicurare la forte competitività delle imprese. E’ questo il messaggio chiave della Prima Conferenza di Confindustria Energia, Federazione delle Associazioni del comparto Energia di Confindustria, organizzata in occasione del passaggio di consegne da Giuseppe Ricci al neo Presidente Guido Brusco (nella foto). In questa occasione le principali personalità del settore energetico hanno ribadito l’importanza di un approccio lucido, pragmatico, concreto e scevro da pregiudizi ideologici per una transizione energetica sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

Prima Conferenza di Confindustria Energia

“Credo che dopo i sacrifici che le imprese, gli artigiani, gli esercizi commerciali hanno fatto per restare in campo con i prezzi dell’energia e delle materie prime alle stelle, adesso si possa guardare con più fiducia al domani e programmare quella transizione senza la quale non c’è futuro, non c’è sviluppo, non c’è lavoro - ha commentato Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica -. Colgo oggi una sintonia importante fra il mondo dell’impresa e il Governo nel seguire il percorso della transizione energetica ed ecologica. E colgo la medesima sensibilità nell’esigenza di perseguire gli obiettivi ambientali senza strappi sociali, senza danneggiare il tessuto produttivo e i livelli occupazionali, ma al contrario facendo di questo cambiamento il motore del nuovo sviluppo socio-economico del nostro Paese”.

Nel corso dell’appuntamento il Past President Giuseppe Ricci ha evidenziato le priorità del comparto per una vera transizione: “Principi come quelli della neutralità tecnologica, l’importanza della ricerca e sviluppo, la valutazione delle tecnologie secondo l’intero ciclo di vita, la necessità di investimenti infrastrutturali, di un contesto normativo stabile, sono i principali assunti che debbono sempre essere considerati per una transizione energetica giusta a sostenibile. Un percorso e una visione comune sul valore sociale della transizione energetica che Confindustria Energia sta facendo congiuntamente con le Parti Sociali, dove abbiamo rafforzato le relazioni industriali. Non ci può essere un cambio così radicale del modello energetico se non si trova il modo di assicurare la tenuta sociale del sistema”.

In continuità con il lavoro svolto da Giuseppe Ricci risulta fondamentale consolidare un modello associativo innovativo e inclusivo, capace di superare i tradizionali confini settoriali come dichiarato da Guido Brusco, Neo Presidente di Confindustria Energia: “Il mio impegno sarà di proseguire il percorso già avviato, per fare sempre più di Confindustria Energia un luogo di integrazione in cui trovino spazio di rappresentanza tutte le realtà del comparto. L’energia ricopre un ruolo strategico per lo sviluppo sociale ed economico del Paese, per il quale è necessario garantire sicurezza e flessibilità, salvaguardando la competitività delle nostre imprese. La transizione energetica deve essere infatti vista come un’opportunità di crescita per il nostro Paese e di evoluzione e adeguamento delle sue infrastrutture senza preclusioni ideologiche. Sarà fondamentale continuare a privilegiare e rafforzare relazioni industriali costruttive e lavorare insieme per il raggiungimento di obiettivi comuni e con l’idea condivisa che il tema sociale sia un requisito fondamentale per il successo della transizione”.

Il Pniec, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, rappresenterà il volano del percorso di transizione energetica se vedrà affiancare alla massima spinta per la crescita delle rinnovabili il contributo di tutte le soluzioni low carbon, dai biocarburanti al biometano, ai processi circolari, all’idrogeno blue e green e alla Ccs, con l’assicurazione di mantenere centrale il ruolo del gas per tutto il periodo di transizione. Il piano, secondo Confindustria Energia, dovrà infatti valorizzare la trasformazione industriale contro la dismissione e delocalizzazione, lo sviluppo delle filiere nazionali. “Siamo davanti a un cambiamento epocale di paradigma e il Paese non può lanciarsi senza paracadute - ha commentato Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria -. Saranno necessari 1.100 miliardi di euro di investimenti per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione in Italia da qui al 2030. Si tratta di un flusso d’investimenti di 140 miliardi di euro l’anno che impone un impegno serio e di lunga gittata di tutti gli operatori in campo”.

Nel corso della conferenza Ilaria Capua, Senior Fellow of Global Health, Johns Hopkins University – Sais, ha illustrato la relazione tra la transizione ecologica e la salute dell’ecosistema e come il percorso di transizione costituisca un elemento di forza per riequilibrare il sistema. Sono intervenuti inoltre Stefano Besseghini, Presidente Arera, Claudio Descalzi, Ad Eni, Paolo Scaroni, Presidente Enel, Emanuela Trentin A.D. Siram Veolia, Stefano Venier Ad Snam e Nicola Monti, Ad Edison.

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