Tra sondaggi che spingono Farage e un congresso in sordina, la leader promette stop agli scioperi dei medici, addio alla Cedu e taglio dello stamp duty.
(Foto: il Parlamento britannico).
Conservatori smarriti, platee semivuote, umore cupo: a Manchester Kemi Badenoch sceglie la via della rottura. Annuncia abolizione dello stamp duty sulla prima casa in Inghilterra e Irlanda del Nord, divieto di sciopero per i medici del Nhs, uscita dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e una “golden rule” che destina metà dei tagli di spesa alla riduzione del deficit e l’altra metà a tagli di tasse o crescita.
Il test di Manchester
Il perno narrativo è semplice: stato più leggero, tasse più basse, controllo dei confini. In sala scattano le ovazioni; fuori, piovono critiche di irrealismo e di regressione. Badenoch rivendica la linea dura: “Basta con l’immobilismo: dobbiamo rimettere in moto il Paese”, ribadendo che le liste d’attesa del Nhs non si abbattono “con gli scioperi” ma con “regole chiare e responsabilità”.
La minaccia che viene da destra
Il vero avversario è Nigel Farage. I sondaggi dicono che Reform UK guida le intenzioni di voto in più rilevazioni, mentre fioccano le defezioni di amministratori locali e persino di deputati. La piattaforma di Badenoch, dall’immigrazione all’ordine pubblico, appare come un duello aperto con il repertorio di Farage per riacciuffare l’elettorato in fuga.
Immigrazione, diritti e scontri con i sindacati
La leader marca la discontinuità: uscita dalla Cedu per legiferare su confini e deportazioni, stop agli scioperi dei medici per “non lasciare i pazienti senza cure”, e revisione degli obiettivi net-zero. Le sigle dei camici bianchi replicano che “vietare lo sciopero significa zittire chi denuncia carenze strutturali”.
Tasse e conti pubblici
L’abolizione dello stamp duty è il cuore del pacchetto: deve rilanciare mobilità abitativa e accesso alla prima casa. Ma i centri studi avvertono: il beneficio potrebbe concentrarsi nelle aree più ricche e non incidere abbastanza sui first-time buyers. Per le coperture, Badenoch evoca tagli di spesa nell’ordine di decine di miliardi; gli economisti chiedono cifre e tempi verificabili.
Un partito in apnea
Dopo le sconfitte locali e la fuga verso Reform, i Tory appaiono esausti. A Manchester, Badenoch tiene la scena ma emergono malumori e la tentazione di nuove sfide interne. Sullo sfondo, Keir Starmer presidia la narrativa della stabilità: non accende i cuori, ma consolida il profilo di governo mentre gli avversari si dividono.
Cosa resta
Resta un profilo identitario netto — meno tasse, più ordine, confini rigidi — e un interrogativo: basterà? Senza coperture solide e unità interna, la svolta rischia di restare un’eco destinata a spegnersi.