La giornata che doveva consegnare al centrodestra campano un nome condiviso per Palazzo Santa Lucia si chiude con un nulla di fatto e un colpo di scena: Giosy (Giuseppe) Romano, avvocato e coordinatore della Zes unica, indicato come civico gradito, si chiama fuori. Nel silenzio di Fratelli d’Italia, Fulvio Martusciello aveva annunciato il via libera degli azzurri; poche ore dopo la smentita del diretto interessato fa saltare l’equilibrio.
La giornata del gioco dell’oca
In mattinata Martusciello scandisce: “Se Fratelli d’Italia ha superato le sue difficoltà interne, per me si può chiudere ora”; nel pomeriggio, Romano precisa di non essere interessato a correre. Forza Italia reagisce chiedendo chi lo abbia spinto a quella nota. Risultato: impasse. Tornano così sul tavolo i nomi in corsa: Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri, e — se prevalesse il civico — il prefetto di Napoli Michele Di Bari.
Chi è Romano e perché pesava la sua candidatura
Romano guida la Struttura di missione Zes a Palazzo Chigi, snodo della nuova Zes unica del Mezzogiorno. Curriculum e incarico lo rendevano una carta civica spendibile: profilo amministrativista, esperienza su aree industriali e semplificazioni. Il suo “niet” sposta gli equilibri e rafforza, per ora, l’ipotesi di una decisione direttamente ascrivibile a FdI.
Il fronte progressista e il nodo napoletano
Nel campo opposto il quadro è più definito: Roberto Fico è il candidato di una coalizione larga. Ma la stagione elettorale non spegne le scintille a Napoli: tra il sindaco Gaetano Manfredi e il governatore uscente Vincenzo De Luca la temperatura sale sul dossier Bagnoli/Coppa America 2027. De Luca investe l’Anac sulle procedure di un appalto da 150 milioni; Manfredi, commissario per Bagnoli, replica: “Non abbiamo bisogno di lezioni da nessuno: ogni passaggio è condiviso con Anac e Avvocatura dello Stato”.
Bagnoli e la Coppa America accendono la miccia
La contesa riguarda tempi e modalità di sblocco dei cantieri che devono ridisegnare il waterfront in vista dell’evento. De Luca parla di “parere osceno” su un affidamento collegato a una gara di vent’anni fa; Manfredi ribatte citando una sentenza e l’obbligo giuridico all’esecuzione. È la tipica battaglia tra trasparenza e velocità dei lavori che può incidere sulla narrativa di campagna.
Perché la scelta del centrodestra pesa su Roma
La casella Campania è considerata di pertinenza FdI negli equilibri di coalizione. Un civico “di sistema” come Di Bari sgonfierebbe le gelosie interne e accelererebbe la discesa in campo; un profilo politico come Cirielli galvanizzerebbe l’elettorato identitario ma imporrebbe una campagna a trazione politica contro l’ex presidente della Camera. Sullo sfondo, gli obiettivi: cantieri, sanità, trasporti, lavoro e Zes.
Le date e le prossime mosse
In Campania si vota domenica 23 e lunedì 24 novembre 2025. La finestra per le liste è stretta: il centrodestra deve chiudere in tempi rapidi per costruire le civiche; il campo progressista punta a capitalizzare l’unità su Fico. Nel mezzo, il banco di prova resterà Bagnoli: tra governance e affidabilità dei processi.