Addio a Paolo Vitelli; ha fondato Azimut Benetti, pioniere del lusso

- di: Redazione
 
Una caduta fatale ad Ayas
Paolo Vitelli, fondatore di Azimut Benetti e figura simbolo della nautica di lusso, è morto all’età di 77 anni a causa di un incidente domestico. L’imprenditore si trovava nella sua residenza a Mascognaz, una frazione di Ayas in Valle d’Aosta. Mentre manovrava una serranda, è scivolato sul ghiaccio e ha battuto la testa sul cemento, un evento che si è rivelato fatale. “L’ho visto poche ore prima”, ha dichiarato il sindaco di Ayas, Alex Brunod, sottolineando il legame profondo tra Vitelli e la valle.

Dall’università al dominio dei mari
Torinese, nato il 4 ottobre 1947, Vitelli ha iniziato la sua carriera imprenditoriale a soli 21 anni con un’attività di noleggio di barche a vela. Laureando precoce in economia e commercio, aveva raccontato: “A giugno del quarto anno avevo già terminato tutti gli esami, una rarità”. La sua ambizione lo portò a fondare Azimut nel 1969, trasformandola da un modesto servizio di noleggio a un’azienda leader mondiale. Nel 1985 compì il grande passo acquisendo Benetti, storico marchio di yacht di lusso.

Il colosso Azimut Benetti
Oggi Azimut Benetti è un punto di riferimento globale nella nautica di alta gamma. Con sei cantieri in Italia e uno in Brasile, l’azienda produce yacht dai 9 ai 110 metri, vendendo il 95% della produzione in 70 paesi. Nel 2023, il valore della produzione ha superato 1,3 miliardi di euro, coinvolgendo oltre 2.500 dipendenti e un indotto di circa 5.000 persone.

Un’eredità che va oltre gli yacht
Oltre alla nautica, Vitelli ha lasciato il segno nel settore turistico, restaurando antiche strutture come il villaggio Walser di Mascognaz, trasformato in un esclusivo resort frequentato da personalità di spicco. È stato anche console onorario della Norvegia per oltre quarant’anni e ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui una laurea honoris causa in ingegneria meccanica dal Politecnico di Torino.

Un ricordo che vive
Nel 2022, Vitelli aveva passato il timone dell’azienda alla figlia Giovanna, pur rimanendo una figura di riferimento. Con la sua scomparsa, l’Italia perde un imprenditore visionario che ha saputo unire innovazione, stile e tradizione, ridefinendo il concetto di lusso e lasciando un’eredità indelebile.

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