Bancomat, col piano Cashback rimborsi fino a 300 euro per chi lo usa

 
Il Governo prosegue nella sua strada per agevolare una transizione sempre più rapida verso i pagamenti "cashless": la volontà dell'esecutivo di prediligere sempre di più i metodi di pagamento tracciabili ai contanti, in modo da ridurre i rischi di evasione fiscale, viene rafforzata dal cosiddetto piano cashback.

È stata infatti confermata la decisione di avviare questa procedura dall'inizio di dicembre, come misura più importante del progetto che mira a incentivare i pagamenti con carte di credito e Bancomat, con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha recentemente incontrato i rappresentanti delle aziende più influenti nel mondo dei servizi di pagamento del nostro paese come Intesa SanPaolo, American Express, Unicredit, Postepay e Satispay.

Il premier ha più volte ribadito che questo obiettivo è prioritario per il suo governo e da luglio in poi si sono visti i primi, importanti passi: è ora previsto il credito d'imposta del 30% delle commissioni addebitate ai titolari di esercizi commerciali per le transizioni compiute con carte prepagate, di credito, di debito o altri servizi che permettono il tracciamento. Dal mese successivo poi è stato deciso l'innalzamento in Italia della soglia massima per i pagamenti contactless (quindi senza l'immissione del pin) fino a 50 euro

Ora però è il momento della fase successiva e il piano cashless dovrebbe partire dal primo dicembre: innanzitutto le operazioni andranno registrate sulla piattaforma PagoPa, poi le informazioni passeranno attraverso l'Agenzia delle entrate per puntare sugli incentivi.

L'incontro di Conte con i dirigenti degli operatori di pagamento avrebbe portato alla definizione di un credito del 10% per i consumatori che spendano almeno 3000 euro in un anno con carte di credito o pagamenti tracciabili. Ancora da capire che forma avrà il credito erogato, che quindi potrebbe arrivare fino a 300 euro annui.

Per maggiori dettagli si aspetta la presentazione ufficiale del ministero dell'Economia ma questo progetto è la prova che l'Italia continua a seguire le direttive dell'Ue che ha espressamente chiesto al nostro paese di ridurre l'impatto dell'evasione fiscale sui nostri conti.
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