• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Nokia lascia la Borsa di Parigi: “Troppi costi, pochi scambi”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Nokia lascia la Borsa di Parigi: “Troppi costi, pochi scambi”

Nokia fa le valigie da Parigi. Dopo anni di scambi sempre più flebili, il gruppo finlandese delle telecomunicazioni ha deciso di ritirare la propria quotazione da Euronext Paris, lasciando così una delle piazze finanziarie più simboliche d’Europa.

Nokia lascia la Borsa di Parigi: “Troppi costi, pochi scambi”

Una scelta dettata da “motivi di efficienza”, spiega l’azienda in una nota: poche transazioni, costi elevati e obblighi amministrativi troppo onerosi per giustificare la permanenza. D’ora in avanti, le azioni Nokia resteranno negoziabili solo al Nasdaq di Helsinki e alla Borsa di New York, dove si muovono gli ADR, i certificati che rappresentano i titoli della società per gli investitori americani.

Il ritiro diventerà effettivo entro tre mesi, dopo l’autorizzazione del board di Euronext Paris. Agli azionisti francesi Nokia consiglia prudenza: «Consultate i vostri intermediari finanziari», è l’avvertimento contenuto nel comunicato diffuso dal gruppo.

La ritirata di Parigi
La notizia non arriva come un fulmine a ciel sereno. Da mesi gli analisti segnalavano il calo dei volumi di scambio sul titolo, pressoché simbolici nella piazza francese rispetto a quelli di Helsinki e Wall Street.
Nokia segue così il percorso già imboccato da altre multinazionali europee: razionalizzare, tagliare i listini secondari, ridurre la burocrazia.

Per il gruppo, la presenza a Parigi era ormai più un retaggio storico che una necessità strategica. “Mantenere tre mercati aperti — spiegano fonti vicine all’azienda — significava moltiplicare i costi e le incombenze senza un reale beneficio in termini di liquidità”.

Una piazza in affanno

Il caso Nokia si inserisce in un trend più ampio. Secondo un’analisi di Ernst & Young, nel 2024 la Borsa di Parigi ha registrato solo quattro nuove quotazioni a fronte di trentasei società uscite dal listino.
Segno che anche una delle capitali finanziarie d’Europa sta facendo i conti con un progressivo disamore delle grandi aziende verso i mercati locali, troppo piccoli per garantire la visibilità e i capitali necessari in tempi di globalizzazione finanziaria.

Regole complesse, costi di compliance elevati e un quadro macroeconomico incerto hanno spinto molti gruppi internazionali a concentrarsi su borse più liquide e integrate, come Londra, New York o la stessa Helsinki, dove Nokia resta protagonista.

La strategia del colosso finlandese

La decisione rientra nel piano di snellimento e razionalizzazione varato dal gruppo guidato da Pekka Lundmark, alle prese con una fase di profonda trasformazione.
Dopo anni difficili, segnati dal rallentamento del mercato delle reti 5G e dal calo degli investimenti nelle telecomunicazioni, Nokia sta cercando di rifocalizzarsi sulle attività core: infrastrutture digitali, cloud networking e soluzioni per l’industria connessa.

Il taglio delle quotazioni secondarie è solo un tassello di un percorso più ampio: ridurre gli oneri, concentrare le risorse e parlare direttamente ai mercati che contano. “Un modo — spiega un analista di Bloomberg Intelligence — per recuperare efficienza e valorizzare il titolo dove c’è davvero domanda”.

Il segnale ai mercati europei
La mossa di Nokia, pur circoscritta, è un segnale per l’Europa finanziaria.
Parigi, che negli anni post-Brexit aveva sognato di ereditare parte del ruolo di Londra, oggi appare meno attrattiva per i grandi gruppi tecnologici. Le nuove regole di Euronext, pensate per rafforzare la trasparenza, rischiano di tradursi in un freno per le multinazionali che chiedono invece flessibilità e rapidità.

“È una fuga silenziosa ma costante — commentano alcuni gestori —: le aziende preferiscono mercati dove il capitale è più abbondante e la regolazione più prevedibile”.


Le conseguenze per gli azionisti
Sul piano operativo, l’impatto sarà limitato. Gli investitori potranno continuare a comprare o vendere i titoli Nokia sui mercati principali, senza variazioni sostanziali nel prezzo o nella liquidità.
La società manterrà i suoi obblighi informativi previsti per le società quotate e continuerà a pubblicare i risultati trimestrali in simultanea per Helsinki e New York.

Ma la decisione apre un interrogativo più ampio: quante altre aziende seguiranno lo stesso percorso?
La tentazione del delisting da Parigi — per anni sinonimo di prestigio e solidità — sembra ormai contagiosa, e riflette la difficoltà delle piazze europee a competere con la potenza finanziaria americana.

Una scelta di pragmatismo
Per Nokia, la revoca della quotazione non è un addio al mercato francese, ma una mossa di realismo industriale.
Concentrarsi sulle piazze dove il titolo è realmente scambiato, ridurre i costi e liberare risorse da investire in innovazione: è questa la bussola che guida il nuovo corso del gruppo.

Il delisting, atteso per l’inizio del 2026, sarà completato una volta ottenuto il via libera da Euronext Paris. Dopo di che, la società finlandese guarderà avanti, forte dei due pilastri su cui ha costruito il proprio rilancio: la solidità della Borsa di Helsinki e la visibilità globale offerta da Wall Street.

Una mossa silenziosa ma emblematica, che dice molto sullo stato di salute dei mercati europei: meno luoghi di prestigio, più logica economica.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 81 record
Pagina
13
01/12/2025
Nuova rottamazione Imu e Tari 2026: sconti su tasse e multe locali
Scopri come funziona la rottamazione locale 2026 per Imu, Tari, multe e tributi comunali: ...
01/12/2025
Kaleon debutta sul mercato col supporto di EQUITA
Kaleon debutta sul mercato, completando il processo di dual-listing su Euronext Growth Mil...
01/12/2025
Manifattura in recupero: l’indice PMI sale a 50,6 e tocca il massimo da oltre due anni
Il settore manifatturiero italiano torna sopra la soglia di espansione, raggiungendo a nov...
01/12/2025
Pmi, mercato e regolazione: una settimana chiave per gli equilibri economico-politici alla Camera
Le Attività Produttive tra regolazione europea e ruolo del Governo nel mercato interno
Trovati 81 record
Pagina
13
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720