• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Netanyahu a Washington apre alla tregua, ma resta il gelo nei negoziati di Doha

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Netanyahu a Washington apre alla tregua, ma resta il gelo nei negoziati di Doha

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha raggiunto Washington per una serie di incontri ad alto livello, tra cui quello con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il segretario alla Difesa Lloyd Austin. In un momento cruciale per il conflitto in Medio Oriente, il capo del governo israeliano ha espresso apertura verso una possibile tregua nella Striscia di Gaza, pur ribadendo la sua contrarietà ad “accordi a ogni costo”. Le sue parole fanno eco a un atteggiamento che continua a fondere fermezza militare e volontà negoziale, nella convinzione che “solo con la forza si può arrivare alla pace”.

Netanyahu a Washington apre alla tregua, ma resta il gelo nei negoziati di Doha

Nel corso dell’incontro alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump ha sostenuto che “un cessate il fuoco a Gaza è possibile a breve”, dichiarando che gli Stati Uniti sono pronti a sostenere ogni sforzo credibile verso la de-escalation, a patto che vengano garantite le condizioni di sicurezza per Israele. Trump ha anche precisato che “nessun compromesso verrà imposto dall’esterno”, ma che “Washington farà la sua parte per favorire un accordo duraturo”. Il presidente ha scelto un tono pragmatico, presentandosi come interlocutore autorevole di entrambe le parti, pur confermando l’allineamento storico con lo Stato ebraico.

I negoziati di Doha in fase di stallo

Mentre la diplomazia si attiva a Washington, il dialogo tra Israele e Hamas in corso a Doha appare bloccato. I mediatori del Qatar, insieme a quelli egiziani, faticano a far convergere le richieste delle due parti: da un lato la richiesta israeliana di restituzione immediata degli ostaggi e di garanzie contro la ripresa degli attacchi; dall’altro le rivendicazioni di Hamas sul cessate il fuoco permanente e sul ritiro dell’esercito israeliano da Rafah. Il punto morto riflette l’ampiezza del divario politico e psicologico tra i protagonisti del conflitto, e il timore che ogni tregua possa essere solo temporanea.

Una tregua sotto condizioni rigide
Netanyahu ha chiarito che un accordo può essere possibile solo a fronte di condizioni molto rigide, specificando che “ogni intesa dovrà garantire che Hamas non possa mai più rialzare la testa”. Il premier ha inoltre espresso preoccupazione per il rischio che una tregua non blindata venga interpretata come una debolezza e rafforzi l’immagine di vittoria della leadership islamista. Per questo, ha chiesto agli alleati occidentali di mantenere una linea ferma, soprattutto sul piano della sorveglianza internazionale e del disarmo progressivo.

La posizione americana tra alleanza e pressione
Gli Stati Uniti, pur mantenendo un appoggio pieno a Israele, stanno esercitando una pressione diplomatica crescente per arrivare a una pausa umanitaria stabile. Trump ha rinnovato l’offerta di mediazione diretta e ha promesso risorse e supporto logistico per eventuali corridoi umanitari, ma al tempo stesso ha chiesto a Netanyahu di valutare l’impatto politico e mediatico di un conflitto che si prolunga oltre ogni previsione. A Washington si teme che la guerra in Gaza possa destabilizzare ulteriormente l’area mediorientale e compromettere i canali di dialogo avviati con i Paesi arabi moderati.

Gli equilibri regionali in bilico
L’intera regione resta in una situazione di precarietà. Mentre a Gaza si continua a combattere e la popolazione civile versa in condizioni drammatiche, in Cisgiordania cresce la tensione tra popolazione palestinese e forze di sicurezza israeliane. L’Iran osserva con attenzione, pronto a intervenire in modo indiretto, mentre il Libano resta una polveriera. La presenza di Netanyahu a Washington e la rinnovata attenzione della Casa Bianca al dossier israelo-palestinese segnano un ritorno della diplomazia americana nella regione, in una fase in cui anche un semplice cessate il fuoco appare come una conquista strategica.

Notizie dello stesso argomento
Nessun record risponde ai criteri di ricerca
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720