Musk sfida Wikipedia: nasce “Grokipedia”, l’enciclopedia dell’IA che promette “neutralità”

Elon Musk non la chiama battaglia culturale, ma lo è. L’imprenditore ha lanciato “Grokipedia”, una nuova piattaforma enciclopedica generata dall’intelligenza artificiale, pensata come alternativa a Wikipedia, accusata da anni – nelle sue parole – di “parzialità ideologica”. È un fronte aperto da tempo, ma ora con un formato nuovo: non più la critica, ma il prodotto concorrente.

Musk sfida Wikipedia: nasce “Grokipedia”, l’enciclopedia dell’IA che promette “neutralità”

Al momento Grokipedia conta circa 885mila definizioni, contro i 7 milioni della sola versione inglese di Wikipedia. Sul piano quantitativo non c’è confronto. Ma Musk non cerca la quantità: cerca legittimità. Propone un modello diverso: le voci non nascono da migliaia di utenti che discutono, ma da un sistema di IA che sintetizza fonti.
Dove prima c’era il “consenso”, ora c’è l’algoritmo.

La promessa: “neutrale”. Il non detto: chi decide cos’è neutrale?
La parola chiave è quella che Musk ripete da anni: neutralità. La piattaforma viene presentata come “non orientata politicamente”, una sorta di verifica automatica che non dipende da moderatori o comitati editoriali. È la sua risposta a Wikipedia, che lui considera – da molto tempo – dominata da un orientamento progressista.

Ma il punto è esattamente qui: se ieri la verità era “negoziata” tra esseri umani, oggi viene “selezionata” da un modello di IA. Non è un cambio marginale: è un cambio di sovranità. Non si discute più cosa è vero, ma chi ha il potere di dirlo.

Non un enciclopedia: una piattaforma identitaria
Il progetto arriva dentro un contesto preciso: Musk ha trasformato X (ex Twitter) in un hub dichiaratamente “anti-establishment”, con un sistema di moderazione più permissivo e una cultura dell’informazione più competitiva rispetto ai media legacy. Grokipedia è la naturale estensione di quella logica: se non ti riconosci nei mediatori tradizionali, te ne costruisci uno tuo.

Wikipedia si fonda sull’idea che la verità sia processo. Grokipedia sull’idea che la verità sia output. Il conflitto è tutto lì.

Il conflitto che non si nomina
Ufficialmente è un rimedio tecnologico a un bias. In realtà è lo scontro sulla legittimazione dell’autorità informativa. Non dichiarato, ma evidente. Non serve chiamarlo “guerra culturale”: basta vedere chi aderisce e chi diffida. Gli ambienti conservatori statunitensi hanno salutato Grokipedia come “alternativa al mainstream enciclopedico”; gli esperti di disinformazione temono una piattaforma in cui la certificazione è affidata al motore stesso che genera i contenuti.

La domanda che seguirà
Se Wikipedia è “troppo umana” e Grokipedia è “troppo automatizzata”, il punto di caduta dove sarà? Chi giudicherà l’affidabilità della macchina che certifica le fonti? E cosa succede quando due versioni “neutrali” dell’IA daranno esiti diversi sulla stessa voce?

Per ora Musk parla di trasparenza. Ma non dice — perché non può ancora dirlo — chi controllerà i controllori.

Il primo terreno di prova
Non saranno le definizioni di biologia o geografia a fare la differenza. Saranno le pagine politiche, storiche, biografiche: il pantheon di “chi è cosa” nell’immaginario occidentale. È lì che emergerà il sottotesto: Grokipedia nasce come piattaforma informativa, ma diventerà inevitabilmente un test ideologico. Non dichiarato, ma inscritto nell’impianto stesso del progetto.

Il numero delle voci, oggi, è un dettaglio. La vera sfida è questa: chi ha il potere di fissare la realtà?
Wikipedia dice: la comunità.
Musk risponde: l’algoritmo.

La conciliazione non è prevista.