• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia

MPS-Mediobanca, chi ci guadagna e chi ci perde davvero?

- di: Matteo Borrelli
 
MPS-Mediobanca, chi ci guadagna e chi ci perde davvero?

La proposta di fusione tra Monte dei Paschi di Siena (MPS) e Mediobanca sta scuotendo il panorama finanziario italiano, delineando un’inedita convergenza di interessi tra il governo e alcuni dei principali attori della finanza privata, in particolare le famiglie Caltagirone e Del Vecchio. Secondo Rony Hamaui, professore presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e presidente di Intesa Sanpaolo ForValue, che ha scritto in un recente articolo sul pregiato network economico lavoce.info, l’operazione potrebbe portare alla nascita del più grande gruppo finanziario del paese, ma con un costo che potrebbe ricadere sui contribuenti e sui piccoli azionisti.

Una fusione che cambia gli equilibri
Secondo quanto riportato da Hamaui su lavoce.info, MPS ha lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria su Mediobanca, un’operazione che avrebbe una portata ben diversa dalle altre manovre di consolidamento bancario in corso. “Si tratta di un’operazione con un forte carattere strategico, più che operativo”, scrive Hamaui, sottolineando che la fusione genererebbe sinergie stimate in 700 milioni di euro l’anno, a fronte di costi di integrazione iniziali di circa 600 milioni.
Uno degli elementi chiave della vicenda è il ruolo del governo italiano, che attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) detiene l’11,7% di MPS.L’obiettivo del MEF è chiaro: creare un terzo polo bancario nazionale e mantenere il controllo di MPS in mani italiane”, scrive Hamaui su lavoce.info.
Parallelamente, le famiglie Caltagirone e Del Vecchio si muovono con un interesse preciso. Detengono il 14,8% di MPS e il 25,3% di Mediobanca e vedono nella fusione un’opportunità per consolidare il controllo su Assicurazioni Generali. “Il vero nodo della questione è Generali. Chi controllerà Mediobanca, controllerà anche la più importante compagnia assicurativa italiana”, afferma Hamaui nel suo articolo.

L’incognita dei mercati e dei piccoli azionisti
Se l’operazione offre vantaggi evidenti per i grandi azionisti e per il governo, la reazione dei mercati è stata finora incerta. Le azioni di Mediobanca hanno registrato un rialzo del 6,5% dopo l’annuncio della proposta, mentre quelle di MPS sono scese del 4%. Hamaui sottolinea che “le valutazioni di mercato mostrano scetticismo: gli azionisti di Mediobanca potrebbero non avere abbastanza incentivi per accettare il concambio proposto”.
L’offerta prevede un concambio di 2,3 azioni MPS per ogni azione Mediobanca, con un premio del 5%. “Questo valore non è sufficiente a convincere i soci di Mediobanca a cedere le proprie quote senza una revisione dell’offerta”, scrive Hamaui su lavoce.info, sottolineando come il Tesoro e Banco BPM, che ha recentemente acquisito il 5% di MPS, potrebbero subire una significativa diluizione del loro investimento.

Scenari 
Se la fusione si concretizzasse, il nuovo gruppo risultante sarebbe il terzo operatore bancario in Italia per dimensioni, con un profilo altamente diversificato. Tuttavia, Hamaui avverte che “la vera incognita è il rischio di un nuovo assetto che favorisce pochi attori a scapito del mercato e dei piccoli risparmiatori”.
In ogni caso, la fusione tra MPS e Mediobanca resta un’ipotesi che deve superare numerosi ostacoli regolatori e ottenere il via libera da parte degli azionisti. Come sottolinea Hamaui nel suo articolo su lavoce.info, “il progetto ha una logica industriale, ma solleva molte domande sulla governance e sulla tutela del risparmio nazionale”. Il futuro del sistema bancario italiano dipenderà molto dalle decisioni prese nei prossimi mesi.

(Nella foto l'AD di Banca MPS, Luigi Lovaglio)


Notizie dello stesso argomento
Trovati 110 record
19/12/2025
Asia in verde tra BoJ e Wall Street, Europa prudente
Borse asiatiche in rialzo, yen sotto i riflettori dopo la BoJ, petrolio e oro osservati sp...
19/12/2025
Bce ferma tassi al 2%: crescita Ue accelera, inflazione in linea
La Bce lascia i tassi al 2% e rivede al rialzo il Pil dell’Eurozona. Inflazione monitorata...
19/12/2025
La Banca del Giappone alza i tassi: fine dell’era “gratis”?
La Banca del Giappone porta i tassi allo 0,75%, massimo da 30 anni. Inflazione al 3%, yen ...
19/12/2025
Wall Street rimbalza: tech in festa, l’inflazione fa l’occhiolino
Wall Street chiude in rialzo: S&P 500 +0,79%, Nasdaq +1,38%. Tech protagonista con Micron,...
18/12/2025
Editoria, Mollicone: “Gedi e Cdr convocati in Parlamento. Sul nome dell’acquirente decide il mercato”
Il presidente della Commissione Cultura ed Editoria risponde alle opposizioni: intervento ...
18/12/2025
Campari cede Averna e Zedda Piras a Illva Saronno: operazione da 100 milioni
Accordo per due marchi storici degli spirits italiani. Closing previsto entro la prima met...
Trovati 110 record
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia