Migranti, è scontro aperto fra governo e magistratura

- di: Redazione
 

Continuano a salire i toni del confronto fra politica e magistratura, infiammato dalla bocciatura da parte del Tribunale di Roma al trasferimento di 12 migranti nel centro di accoglienza a Shengjin, in Albania.

Migranti, è scontro aperto fra governo e magistratura

Alle critiche del ministro della Giustizia Nordio ("Decisioni simili rischiano di creare incidenti diplomatici"), hanno portato al duro attacco delle opposizioni, con Debora Serracchiani (PD) che ha immediatamente chiesto le dimissioni di Nordio. La segretaria Elly Shlein, intervenuta ad Agorà, ha rincarato la dose: "Le affermazioni del ministro sono gravissime, il governo sta andando oltre le proprie prerogative, per cancellare il principio di separazione dei poteri".

E il riferimento di Schlein è anche alle dichiarazioni del presidente del Senato, Ignazio La Russa. In un'intervista a Repubblica, La Russa ha infatti usato toni duri nei confronti dell'operato della magistratura ("Ci sono magistrati che danno la sensazione di agire con motivazione politici e politici che hanno il dente avvelenato coi giudici"), ipotizzando persino una possibile riforma costituzionale "che faccia maggiore chiarezza nel rapporto tra politica e magistratura".


Oltre alla reazione delle opposizioni, va registrato il commento del mondo della magistratura, più nello specifico di Giuseppe Santalucia, Presidente dell'Associazione Nazionale magistrati: "Noi non siamo contro il governo" - ha detto ad Agorà - "Non tendiamo allo scontro istituzionale, tendiamo a difendere autonomia e indipendenza dell'ordine giudiziario. Sappiamo che un regolamento dell'Unione europea renderà questa materia più flessibile, ma entrerà in vigore nel 2026. Oggi dobbiamo applicare la direttiva che c'è. Per come lo vedo io, non è uno scontro con la magistratura italiana, ma con le istituzioni europee".

Tentativi di distensione, resi però vani da quanto successo con Giorgia Meloni: la premier ha rilanciato sui suoi canali social uno stralcio di una mail inviata da Marco Patarnello, sostituto procuratore generale della Cassazione, inviata ai suoi colleghi nella mailing list dall'Associazione nazionale magistrati.



Da Palazzo Chigi, queste parole alimentano l'ipotesi che una parte della magistratura "politicizzata" stia agendo contro il governo (concetto più volte ribadito anche da Matteo Salvini, che ha commentato dicendo che Patarnello "Non può più stare al suo posto"), sospetti che alcuni elementi dell'opposizione cercano invece di mettere a tacere, riferendosi al testo integrale della mail, pubblicata dal Corriere della Sera. Con focus particolare sul passaggio "Non dobbiamo fare opposizione politica, ma difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini a un giudice indipendente. Senza timidezze".

Un dibattito che si inasprisce ciclicamente, con la questione della riforma sulla separazione delle carriere che sicuramente non farà altro che alimentare la tensione.

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