Mercati: Wall Street trascina al ribasso le borse asiatiche
- di: Redazione
I mercati asiatici sono scesi oggi dopo che Wall Street è caduta in territorio ribassista, con i principali benchmark statunitensi e singoli titoli sono caduti anche del 20% o più. I benchmark sono scesi in Giappone, Australia, Corea del Sud e Cina, mentre la continua discesa dello yen giapponese rispetto al dollaro sembra essersi fermata.
Borse, Wall Street porta in basso i mercati asiatici
Gli analisti sembrano concordare che quanto sta accadendo è conseguenza della strategia della Federal Reserve per tenere sotto controllo l'inflazione. La scelta di usare l'aumento dei tassi di interesse rischia di rallentare troppo l'economia e, se usato in moto troppo aggressivo, di aprire la strada alla recessione. E intanto incombe la possibilità che giù nelle prossime ore la Fed possa aumentare il suo tasso chiave di tre quarti di punto percentuale. È il triplo del solito e comunque qualcosa che la Federal Reserve non fa dal 1994. Il Nikkei 225 giapponese ha perso l'1,9% negli scambi mattutini a 26.476,71. L'S&P/ASX 200 australiano è sceso del 4,8% a 6.598,30 dopo la riapertura da una vacanza lunedì.
Il Kospi della Corea del Sud ha perso l'1,0% a 2.479,23. L'Hang Seng di Hong Kong è scivolato dell'1,4% a 20.782,63, mentre lo Shanghai Composite è sceso dello 0,8% a 3.230,41. Ad aumentare le preoccupazioni per la fragile economia giapponese c'è lo yen in calo, recentemente a 135, il livello più basso nel rapporto con il dollaro USA dal 1998. Oggi, comunque, il biglietto verde è sceso a 134,40 yen da 134,46 yen, poiché la debolezza della moneta nipponica è stata in qualche modo mitigata dall'intervento della Banca centrale.
A Wall Street, l' indice S&P 500 è sceso del 3,9% a 3.749,63. Il livello raggiunto è del 21,8% al di sotto del record stabilito all'inizio di quest'anno. Il Dow ha perso 876,05, o il 2,8%, a 30.516,74 lunedì, dopo essere sceso di oltre 1.000 punti. Il Nasdaq Composite è sceso del 4,7% a 10.809,23. I cali sono stati generalizzati e quelli più accentuati hanno colpito quelli che erano stati i grandi vincitori dell'era più facile dei tassi bassi, come i titoli tecnologici ad alta crescita e altri ex beniamini degli investitori. Tesla è crollata del 7,1% e Amazon è scesa del 5,5%. GameStop è crollato dell'8,4%.