Un rendez-vous glamour tra politica, fede e cultura per ricostruire “nei luoghi deserti” una nuova centralità europea e umana.
(Foto: fotomontaggio intervento di Mario Draghi al meeting domani 22 agosto).
Un’aria di ripartenza, un palcoscenico di riflessione
Da domani 22 al 27 agosto 2025 il Meeting di Rimini – alla sua 46ᵃ edizione – riaccende i riflettori su temi vitali: guerra, lavoro, integrazione, salute ed Europa. Il filo rosso? Costruire “nei luoghi deserti con mattoni nuovi”, evocando T. S. Eliot. Un programma colossale: oltre 550 relatori, 150 convegni, 13 mostre, 17 spettacoli, animato da 3.000 volontari in 120.000 m² di Fiera riminese.
Apertura simbolica: le madri della pace
La kermesse si apre venerdì 22 agosto con una testimonianza potente: Layla al-Sheik, musulmana di Betlemme che ha perso un figlio, Elana Kaminka, israeliana, e suor Aziza, comboniana eritrea. Donne che hanno trasformato il dolore in riconciliazione, un gesto di umanità nel cuore del conflitto mediorientale.
Europa al centro: Draghi, Letta, Metsola, Fitto…
Sempre il 22, Mario Draghi inaugura la riflessione sul futuro dell’Europa con il suo rapporto “Il futuro della competitività europea”, con introduzione affidata a Bernhard Scholz.
Sul fronte istituzionale, non mancano:
- Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo;
- Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione;
- Enrico Letta, autore di un report sui mali dell’Ue.
Il governo in massa: politica al lavoro sul territorio
Il Meeting vedrà un’ampia presenza del governo italiano: i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini e i ministri:
- Andrea Abodi, Augusta Montaruli Foti, Giancarlo Giorgetti, Alessandra Giuli, Alessandra Locatelli, Francesco Lollobrigida, Matteo Piantedosi, Gilberto Pichetto Fratin, Orazio Schillaci, Adolfo Urso, Giuseppe Valditara.
Tra i temi affrontati:
- invecchiamento e sicurezza sociale;
- cultura e agricoltura;
- salute ed energia;
- istruzione e integrazione.
Presenze istituzionali di rilievo: il vicepresidente della Corte costituzionale Luca Antonini, la Ragioniera generale dello Stato Daria Perrotta e presidenti di Regione come Massimiliano Fedriga e Michele Emiliano.
Spiritualità, cultura e “mattoni” di dialogo
Nel ricco mosaico culturale e religioso del Meeting: il patriarca ecumenico Bartolomeo I e il cardinale Kurt Koch celebrano i 1700 anni dal Concilio di Nicea; tra i protagonisti anche Paolo Ruffini, prefetto della Comunicazione vaticana, il cardinale Matteo Zuppi, Vesco e Honcharuk dai contesti ecclesiastici.
Spettacoli, letteratura, musica e dialoghi culturali si innestano tra le stanze polifoniche del Meeting: il mondo dell’editoria, delle arti e dell’umano si intreccia agli incontri politicamente e spiritualmente incisivi.
Epilogo con Meloni e proiezione internazionale
L’ultimo giorno – mercoledì 27 agosto – la chiusura spetta a Giorgia Meloni, che interverrà in un incontro libero e ampio, centrato sull’Europa e sul ruolo dell’Italia nel contesto mondiale.
Un foro vivo di politica, fede, cultura e idee nuove
Il Meeting di Rimini 2025 si conferma non solo come evento culturale, ma come foro vivo di politica, fede, cultura e idee nuove. Un luogo dove si fronteggiano visioni per “ricostruire” l’Europa e i suoi valori, a partire dai luoghi “deserti” del dialogo e della speranza.