Medio Oriente: l’Assemblea generale dell’Onu vota per un cessate il fuoco umanitario

- di: Redazione
 
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato una risoluzione non vincolante che chiede ''un cessate il fuoco umanitario immediato'' a Gaza. Il voto, come appariva scontato, è stato accolto con favore da Hamas e respinto da Israele.
Bassem Naeem, esponente di primo piano di Hamas, ha detto che la risoluzione approvata "conferma che la volontà internazionale prevalente è a favore di fermare l'aggressione contro il popolo palestinese". "Il partito che ostacola questa volontà - ha aggiunto - sono gli Stati Uniti d'America attraverso l'uso del diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza. E questo non solo fornisce copertura per l'aggressione in corso, ma il veto rende l'America un partner diretto nei crimini contro il popolo palestinese, e questo porterà all'isolamento dell'entità sionista e isolerà anche gli Stati Uniti. Stati a livello internazionale", ha aggiunto il funzionario di Hamas.

Medio Oriente: l’Assemblea generale dell’Onu vota per un cessate il fuoco umanitario

Per Gilad Erdan, ambasciatore di Israele all'Onu, il cessate il fuoco non farebbe altro che prolungare il ''regno del terrore''. Prima del voto sulla risoluzione, alla quale Israele si è opposto, Erdan si è rivolto agli altri ambasciatori dicendo: "Se volete un vero cessate il fuoco, ecco l'indirizzo giusto: questo è il numero di telefono dell'ufficio di Hamas a Gaza". ''Cosa farebbero i vostri Paesi se foste nei panni di Israele? Chiedere un cessate il fuoco? Cosa farebbe Mosca? Pechino? Istanbul? Come rispondereste? Tutti qui lo sanno esattamente", ha chiesto Erdan.

"Dite ad Hamas di deporre le armi, di costituirsi e di restituire i nostri ostaggi. Ciò porterà ad un cessate il fuoco completo che durerà per sempre! Quindi, perché non lo fate? Perché non ritenete Hamas responsabile?"
Sul fronte politico vasta eco hanno avuto le parole del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha affermato che Israele sta iniziando a perdere il sostegno globale per il suo ''bombardamento indiscriminato'' di Gaza.
Si è trattata della più forte critica rivolta alla leadership israeliana dal presidente americano dall'attacco del 7 ottobre.
Riconfermando l'appoggio totale a Gerusalemme, Biden al governo di Benjamin Netanyahu.

"La sicurezza di Israele può poggiare sugli Stati Uniti, ma in questo momento ha più degli Stati Uniti. Ha l'Unione Europea, ha l'Europa, ha la maggior parte del mondo", ha detto, aggiungendo poi che, però, ''sta iniziando a perdere quel sostegno a causa dei bombardamenti indiscriminati". Tuttavia, ha spiegato, "non vi è alcun dubbio sulla necessità di affrontare Hamas" e che Israele ha "tutto il diritto" di farlo.
Sul fronte dei combattimenti, Israele ha continuato il bombardamento di Gaza, concentrandosi principalmente su Khan Younis, nel sud. Ci sono stati scontri anche a Rafah, vicino al confine egiziano. Il numero di persone uccise nella zona di Jenin, in Cisgiordania, è salito a sette dopo che funzionari palestinesi hanno confermato che un ragazzo di 13 anni è morto a causa delle ferite riportate. Aumenta, intanto, il numero dei soldati israeliani morti nei combattimenti, otto solo nelle ultime ore, tra cui, secondo quanto reso noto dall'IDF, un comandante di battaglione, il tenente colonnello Tomer Grinberg. Secondo il bilancio ufficiale fornito dall'IDF, i soldati israeliani morti nei combattimenti sono ora 114.
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