Medio Oriente: l'offensiva di Israele in Cisgiordania allontana le speranze di un cessate il fuoco

- di: Redazione
 
L'operazione anti-terrorismo israeliana lanciata in Cisgiordania allontana la speranza che il lavoro dei Paesi mediatori (Qatar, Egitto e Stati Uniti) riescano a convincere Gerusalemme ed Hamas su un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e sul rilascio degli ostaggi ancora in mano al gruppo islamista in cambio della liberazione di un corposo numero di detenuti palestinesi detenuti.
Ieri l’IDF ha lanciato un’operazione militare su larga scala nella Cisgiordania settentrionale occupata. Nove combattenti palestinesi, secondo l'esercito israeliano, sono morti in questi attacchi avvenuti a Jenin, Tubas e Tulkarem. La Mezzaluna Rossa palestinese, da parte sua, ha riferito di dieci morti e quindici feriti.
Hamas ha ammesso che tre morti nel campo profughi di Jenin facevano parte delle sue milizie armate.

Medio Oriente: l'offensiva di Israele in Cisgiordania allontana le speranze di un cessate il fuoco

L'offensiva israeliana è iniziata nella notte tra martedì e mercoledì con l'ingresso di veicoli blindati israeliani nei campi profughi di Tulkarem e Tubas, nonché nella città di Jenin.
A mezzogiorno, le truppe israeliane hanno bloccato gli ingressi alle città e ai campi, mentre c'erano scambi di colpi d'arma da fuoco tra i due schieramenti e si sentivano esplosioni. L'accerchiamento dell'IDF è stato aiutato da bulldozer che hanno reso impraticabili le strade di accesso agli insediamenti palestinesi, accentuandone l'isolamento.

L'esercito israeliano ha ammesso che le operazioni per ''neutralizzare le bombe piazzate ai lati della strada'' hanno causato ''danni involontari alla rete idrica''. Il precipitare della situazione ha indotto il presidente palestinese Mahmoud Abbas a interrompere la sua visita in Arabia Saudita.
In una dichiarazione, una portavoce dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ravina Shamdasani, ha esortato Israele, ''in quanto potenza occupante, a rispettare i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale'', affermando che quanto sta accadendo in Cisgiordania rischia di ''aggravare una situazione già catastrofica''.

Recenti episodi di violenza, che hanno visto coloni israeliani armati attaccare civili palestinesi, in veri e propri raid, hanno spinto gli Stati Uniti a prendere posizione. Lo hanno fatto annunciando nuove sanzioni contro i coloni israeliani nella Cisgiordania occupata, accusandoli di alimentare la violenza. "È essenziale che il governo israeliano ritenga responsabili gli individui e le entità responsabili della violenza contro i civili in Cisgiordania", ha detto in una nota il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller.

Da parte sua il WFP, il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (WFP), ha denunciato che un suo veicolo, che faceva parte di un convoglio umanitario coordinato con le autorità israeliane, è stato colpito "dieci volte" nel corso di un attacco attribuito all'IDF. I due occupanti del veicoli non hanno subito danni, grazie alla blindatura del veicolo.
Per questo il WFP ha annunciato la sospensione ''fino a nuovo avviso'' dei movimenti del suo personale a Gaza, denunciando l'accaduto come ''totalmente inaccettabile''.
Israele ha intanto annunciato l'eliminazione di membri palestinesi della Jihad islamica, nel corso di un attacco in Siria, vicino al confine con il Libano. Tra essi un uomo accusato di avere ''svolto un ruolo centrale nel reclutamento di terroristi palestinesi all'interno di Hezbollah''.
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