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Maturità, il conto alla rovescia: cosa sapere prima dell’esame

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Maturità, il conto alla rovescia: cosa sapere prima dell’esame
La Maturità 2025 è ormai alle porte. Il 18 giugno prenderà il via la sessione d’esame per oltre 500.000 studenti italiani. Tre le prove previste: due scritte e un colloquio orale. Si tratta di un ritorno alla normalità già avviato lo scorso anno, ma che continua a suscitare interrogativi tra i maturandi, sospesi tra l’ansia della prestazione e il desiderio di chiudere un ciclo. La pressione aumenta, così come le aspettative, mentre le scuole si preparano a concludere l’anno scolastico e le famiglie accompagnano con discrezione questo passaggio tanto atteso quanto temuto.

Maturità, il conto alla rovescia: cosa sapere prima dell’esame

Non tutti arriveranno all’esame. L’ammissione passa per una serie di requisiti che non vanno dati per scontati. Innanzitutto la frequenza: bisogna aver partecipato almeno ai tre quarti dell’orario annuale. Anche le assenze giustificate, se numerose, possono pesare. Poi c’è la partecipazione obbligatoria alle prove INVALSI. I risultati non influenzano il voto finale, ma la presenza è necessaria. Fondamentale anche il completamento dei PCTO, i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, che richiedono un numero minimo di ore variabile a seconda dell’indirizzo scolastico. Infine, serve una valutazione complessiva positiva da parte del Consiglio di classe. Una sola insufficienza può essere superata con una motivazione forte, due no.

Chi decide: la composizione della commissione

Uno degli elementi più attesi resta la composizione della commissione. Sei i docenti coinvolti: tre interni e tre esterni, a cui si aggiunge un presidente esterno nominato dagli Uffici Scolastici Regionali. I nomi saranno resi pubblici nei primi giorni di giugno. E da lì partirà il rito della “ricerca”: forum, gruppi social, domande ai professori per carpire informazioni su orientamenti, metodi, possibili tracce. Una curiosità alimentata da un desiderio comprensibile di prepararsi nel modo più efficace possibile, ma che spesso genera ansia e false certezze.

Le prove scritte e il colloquio

Si comincia con la prima prova scritta, mercoledì 18 giugno. L’italiano è comune a tutti gli indirizzi, e i candidati potranno scegliere tra diverse tracce proposte dal Ministero: analisi del testo, saggio argomentativo, tema di attualità. Il giorno successivo sarà il turno della seconda prova, specifica per ogni indirizzo di studio. Seguiranno i colloqui orali, convocati nei giorni successivi secondo l’ordine alfabetico. Il colloquio si apre con un materiale scelto dalla commissione – un testo, un’immagine, un documento – da cui partire per avviare il dialogo. A seguire l’esposizione dell’esperienza PCTO e una parte finale su Cittadinanza e Costituzione, con cui si misurano spirito critico, competenze civiche e capacità di collegamento con la realtà.

Il percorso personale e le risorse utili

In questo scenario si moltiplicano le risorse: manuali, raccolte di tracce, eserciziari, guide online, video esplicativi. Ma ciò che emerge con forza è che la preparazione non è mai solo tecnica. Serve consapevolezza, capacità di raccontare se stessi e ciò che si è imparato. Perché l’esame, al di là del suo meccanismo formale, rappresenta anche un’occasione per dimostrare maturità nel senso più ampio del termine. Per molti sarà la prima vera sfida pubblica, il primo confronto con uno sguardo esterno. E in quel momento conteranno tanto la preparazione quanto la sicurezza interiore, la capacità di affrontare l’incertezza con lucidità e tenuta emotiva.
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