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Il matrimonio di Bezos a Venezia tra lusso e impatto economico: una città trasformata in brand

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Il matrimonio di Bezos a Venezia tra lusso e impatto economico: una città trasformata in brand
Venezia ha ospitato, tra il 24 e il 28 giugno, uno degli eventi privati più costosi e mediatizzati dell’anno: il matrimonio tra Jeff Bezos, fondatore di Amazon e terzo uomo più ricco del pianeta, e Lauren Sánchez, ex giornalista e pilota. L’unione, celebrata nella basilica palladiana di San Giorgio Maggiore, è stata accompagnata da una sequenza di eventi esclusivi, blindati, dislocati tra l’isola e l’Arsenale. Una festa tra jet privati, yacht da centinaia di metri, fuochi d’artificio, artisti di fama internazionale e circa 250 invitati provenienti dall’élite globale. La cornice? Un’intera città patrimonio dell’umanità trasformata in palcoscenico, tra proteste dei residenti e un indotto milionario.

Il matrimonio di Bezos a Venezia tra lusso e impatto economico: una città trasformata in brand

Le cifre, pur non ufficiali, parlano chiaro: secondo fonti della stampa economica, l’intera macchina matrimoniale avrebbe superato i 40 milioni di euro. Un investimento apparentemente iperbolico ma ridotto a briciole se rapportato al patrimonio di Bezos, stimato intorno ai 210 miliardi di dollari. La struttura della spesa ha coinvolto l’intero comparto del lusso veneziano: hotel a cinque stelle, catering d’eccellenza, sicurezza privata, logistica aerea e navale, forniture floreali, staff tecnico e artistico. Il ritorno economico diretto per la città è stato calcolato in circa 950 milioni di euro, considerando anche la visibilità internazionale acquisita nei giorni dell’evento.

Il turismo di fascia altissima e la rendita di posizione

Non è la prima volta che Venezia diventa meta di nozze spettacolari, ma quella di Bezos segna un salto di scala. Il turismo d’élite, da tempo corteggiato dalle istituzioni locali per sostituire il turismo di massa, ha trovato in questo matrimonio una forma di consacrazione definitiva. La presenza in laguna di decine di jet privati e mega-yacht, come il Koru dello stesso Bezos, ha prodotto effetti immediati sul valore percepito della destinazione. I principali operatori del settore alberghiero e del real estate parlano già di una "Venezia brandizzata" che torna ad attrarre investitori internazionali e grandi nomi del settore fashion e tech, molti dei quali erano tra gli invitati.

La risposta istituzionale e il dossier delle donazioni

Per placare le critiche sollevate dai comitati locali, Bezos e Sánchez hanno devoluto una somma stimata tra i 2 e i 3 milioni di euro a istituzioni veneziane, tra cui Corila, Venice International University e Unesco. Si è trattato di un gesto simbolico, accompagnato dalla richiesta ufficiale agli ospiti di non portare regali personali, ma di destinare eventuali offerte alla tutela del patrimonio lagunare. Una strategia filantropica che ricalca lo stile delle grandi dinastie americane, ma che non ha convinto del tutto gli attivisti, i quali hanno accusato l’evento di alimentare la monocultura turistica e il progressivo svuotamento residenziale del centro storico.

Una Venezia sotto assedio: polemiche e prospettive

Il matrimonio ha anche riacceso lo scontro tra chi difende l’autenticità veneziana e chi punta sull’evento come leva economica. La protesta “No Space for Bezos” ha messo in evidenza il paradosso di una città che, nel tentativo di restare viva economicamente, rischia di diventare parco tematico per ultraricchi. Il sindaco Luigi Brugnaro ha difeso l’accoglienza dell’evento come opportunità unica di marketing territoriale, sottolineando che l’impatto sul PIL turistico sarà visibile per mesi. Ma il punto resta: quanto può una città patrimonio, già fragile, resistere a trasformazioni che la rendono sempre più esclusiva e sempre meno abitabile?

Un modello esportabile o un limite superato?

Il matrimonio Bezos-Sánchez si inserisce in una dinamica ormai consolidata: quella di un’economia dell’esperienza dove l’eccesso diventa cifra distintiva e i luoghi storici si trasformano in contenitori di storytelling ultra-selezionato. Venezia, con la sua bellezza millenaria e le sue crisi sistemiche, si è prestata al gioco. Ma se l’investimento generato può essere misurato in milioni, il bilancio culturale e sociale è molto più complesso. E non è detto che la prossima volta i gondolieri, i ristoratori e i residenti scelgano di restare spettatori.
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