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I Macron fanno causa a Candace Owens negli Usa: “Brigitte non è un uomo”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
I Macron fanno causa a Candace Owens negli Usa: “Brigitte non è un uomo”

Emmanuel e Brigitte Macron hanno intentato una causa per diffamazione contro Candace Owens, nota attivista e influencer conservatrice americana, accusata di aver diffuso pubblicamente “invenzioni stravaganti e diffamatorie” sul conto della Première Dame. Secondo quanto riportato dal Financial Times, la coppia presidenziale ha depositato la denuncia presso un tribunale statunitense dopo che Owens ha più volte affermato, attraverso i suoi canali social e interventi pubblici, che Brigitte Macron sarebbe “un uomo biologico” e che la sua identità di genere sarebbe frutto di una “farsa” orchestrata dalla presidenza francese.

I Macron fanno causa a Candace Owens negli Usa: “Brigitte non è un uomo”

Il caso non è solo una disputa legale: diventa simbolo della crescente radicalizzazione del dibattito pubblico e della diffusione incontrollata di fake news, soprattutto quando si intrecciano con la vita privata di figure pubbliche. L’attacco alla figura di Brigitte Macron è solo l’ultimo episodio di una campagna di disinformazione che ha coinvolto anche altri esponenti politici di rilievo mondiale. Ma mai prima d’ora una coppia presidenziale aveva deciso di reagire sul piano legale in una giurisdizione straniera, portando il confronto direttamente nel cuore della cultura della disinformazione americana.

L’attivista: “Ho solo riportato voci diffuse”
Candace Owens, personaggio di punta del movimento conservatore vicino a Donald Trump, ha rivendicato il proprio operato come “esercizio della libertà di espressione” e ha affermato di essersi limitata a “riportare ciò che molti altri già dicevano”. In realtà, secondo i legali dei Macron, Owens avrebbe deliberatamente costruito e amplificato una campagna di delegittimazione che si fonda su pregiudizi transfobici e sessisti, allo scopo di guadagnare visibilità politica e mediatica. L’azione legale si basa sul danno d’immagine provocato a Brigitte Macron e al suo ruolo istituzionale, considerato in Francia parte integrante della rappresentanza repubblicana.

Brigitte Macron rompe il silenzio
È raro che Brigitte Macron prenda posizione in modo diretto, ma la gravità degli attacchi ha spinto la Première Dame a rompere il riserbo: “Le menzogne possono fare male quanto le ferite. Sono madre, insegnante e moglie. Chi cerca di ridurre la mia esistenza a un insulto ideologico, offende ogni donna e ogni persona trans”. Le parole della moglie del presidente hanno avuto un forte impatto sull’opinione pubblica francese, dove il sostegno alla coppia presidenziale è stato trasversale, con reazioni solidali provenienti sia da ambienti progressisti che conservatori.

Il precedente e la strategia difensiva
La vicenda ha un precedente: già nel 2021 una bufala simile era circolata in ambienti complottisti francesi, sostenendo che Brigitte fosse nata uomo col nome di Jean-Michel Trogneux. L’episodio era stato archiviato come una bizzarria della rete, ma il rilancio in ambito internazionale operato da Owens ha trasformato l’insulto in una minaccia mediatica globale. I legali dei Macron puntano a ottenere una sentenza esemplare che segni un argine contro le campagne d’odio. Il processo sarà anche un banco di prova per la giustizia americana, chiamata a bilanciare libertà di parola e tutela della dignità personale.

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