“Libera”: corruzione e concussione, in 11 mesi indagate 588 persone

- di: Redazione
 
Dal primo gennaio al primo dicembre 2024 ci sono state in Italia 48 inchieste su corruzione e concussione, oltre quattro inchieste al mese. E il quadro, benché significativo, non è esaustivo. Si sono attivate 28 procure in 14 regioni e complessivamente sono state 588 le persone indagate per reati che vanno dalla corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio al voto di scambio politico-mafioso, dalla turbativa d'asta all’estorsione aggravata dal metodo mafioso, dall'abuso di ufficio (fin quando era in vigore) al traffico di influenze illecite.
Quanto alle tangenti, ci sono per finte vaccinazioni covid o per ottenere falsi titoli di studio, mentre in altri casi le tangenti hanno facilitato l’aggiudicazione di appalti per la gestione dei rifiuti piuttosto che per la realizzazione di opere pubbliche o la concessione di licenze edilizie.

“Libera”: corruzione e concussione, in 11 mesi indagate 588 persone

Il quadro lo fornisce “Libera” (la rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati, diocesi e parrocchie, gruppi scout fondata nl 1995 da don Luigi Ciotti), che ha effettuato una panoramica delle principali inchieste sulla corruzione in Italia nel 2024 sulla base di notzie di stampa. Il quadro che emerge, afferma “Libera”, è “allarmante: l'avanzata senza freni della corruzione in Italia”.
Dall'analisi delle inchieste, “ancora in corso e dunque senza accertamento definitivo di responsabilità individuali – afferma l’associazione - emerge una corruzione solidamente regolata, ancora sistemica e organizzata, dove a seconda dei contesti il ruolo di garante del rispetto delle ‘regole del gioco’ è ricoperto da attori diversi: l’alto dirigente oppure il faccendiere ben introdotto, il ‘boss dell’ente pubblico’ o l’imprenditore dai contatti trasversali, il boss mafioso o il politico d’affari”.

 A primeggiare sono le regioni del Mezzogiorno (20 indagini in totale), quindi quelle del Centro (16) e del Nord (12). Tra le regioni, prima in graduatoria il Lazio con 10 inchieste, seguita da Campania con 9 inchieste, la Lombardia con 7, Sicilia con 5 e Puglia con 4. In queste regioni si concentra il 74% delle inchieste a livello nazionale. Ben 106 persone indagate sono nel Lazio, 82 in Sicilia, 80 nelle Marche di cui ben 77 indagate in una sola inchiesta su corruzione per finte vaccinazioni anticovid. Seguono 79 in Campania, 72 in Lombardia, 64 in Puglia.
Si tratta - afferma Francesca Rispoli, copresidente nazionale di Libera (nella foto) - di un quadro sicuramente non esaustivo, per quanto significativo. Da un lato, infatti la ‘liberalizzazione’ delle procedure di appalto e l’abrogazione dell’abuso d’ufficio hanno resto più difficile l’acquisizione di elementi probatori per la magistratura; dall’altro, le forme più insidiose di corruzione si fondano oggi su una formale legittimità degli atti pubblici piegati a potenti interessi privati, cui corrispondono contropartite smaterializzate (favori, appoggi politici e così via), o anch’esse formalmente lecite, come i finanziamenti alle campagne elettorali. Una corruzione ormai ‘legalizzata’, di fronte alla quale l’azione repressiva è ormai impotente”.


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