Il 18 aprile è la Giornata Internazionale dei Monumenti e dei Siti, e per l'occasione, e-GEOS e Leonardo confermano l'impegno nel fornire le loro competenze a difesa del patrimonio culturale italiano, segmento che oltre a un'alta rilevanza storica, ha ricadute chiave a livello economico e sociale per i territori di competenze. L'innovazione tecnologica può quindi mettere a disposizioni strumenti adeguati al monitoraggio, alla protezione e alla conservazione di monumenti e siti archeologici.
Leonardo protegge il patrimonio archeologico italiano col sistema di monitoraggio di e-GEOS
e-GEOS ha recentemente preso parte, come contractor della capogruppo Leonardo, alla realizzazione di un sistema di monitoraggio integrato e gestione delle emergenze per il Parco Archeologico di Sibari, basato sull’utilizzo della piattaforma di data intelligence di Leonardo, specializzata nel monitoraggio ambientale e dei beni culturali, e in grado di integrare e gestire dati da monitoraggio remoto e reti di sensoristica e sorveglianza in sito.
L’area interessata dal Parco è estremamente vulnerabile dal punto di vista ambientale, in particolare in quanto esposta alle frequenti esondazioni del vicino corso del fiume Crati.
In questo contesto, e-GEOS ha realizzato due catene di monitoraggio, dedicate rispettivamente all’osservazione del rischio di instabilità del terreno e al rischio idraulico: la prima basata sulla metodologia INSAR e sull’utilizzo di dati COSMO-SkyMed, la seconda su dati meteo dell’Aeronautica Militare processati da un modello di Intelligenza Artificiale addestrato ad hoc.
Il monitoraggio interferometrico viene eseguito offline a cadenze temporali definite e le informazioni sugli spostamenti del terreno che ne derivano vengono messe a disposizione degli utenti attraverso i servizi di visualizzazione e interrogazione della piattaforma di data intelligence di Leonardo. Analisi più approfondite e specialistiche del dato possono essere condotte sulla piattaforma AWARE di e-GEOS, accessibile dal sistema principale.
L’analisi del rischio idraulico, invece, avviene modellando i dati meteo sull’area e attivando automaticamente la produzione di mappe di rischio previsionale ogni volta che i parametri meteo raggiungono valori soglia considerati di rischio. Il risultato di questa elaborazione restituisce mappe di velocità e di profondità delle acque esondate, che descrivono le probabili conseguenze della situazione meteo in evoluzione, consentendo in tal modo di adottare precocemente misure di contenimento del danno.
La metodologia utilizzata consente anche la previsione della probabilità di rottura dell’argine del bacino del Crati, con individuazione dei punti maggiormente a rischio.