Ecomafia, Legambiente: 902.356 reati ambientali in 30 anni, uno ogni 18 minuti

- di: Barbara Leone
 
In Italia si registra un reato ambientale ogni 18 minuti: un dato allarmante che, tra il 1992 e il 2023, ha portato a un totale di 902.356 illeciti ambientali. A rivelarlo è Legambiente, che ha presentato un bilancio trentennale sul fenomeno delle ecomafie in occasione della conferenza nazionale “Ambiente e legalità: insieme per il futuro”, organizzata con l’Arma dei Carabinieri presso la Scuola Ufficiali di Roma.

Ecomafia, Legambiente: 902.356 reati ambientali in 30 anni, uno ogni 18 minuti

L’incontro ha visto la partecipazione di figure di spicco, tra cui il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il direttore generale dell’Ispra Maria Siclari, il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, e alti ufficiali dell’Arma, come il Gen. di Corpo d’Armata Andrea Rispoli e il Gen. di Divisione Fernando Nazzaro. L’evento, insignito della medaglia della Presidenza della Repubblica, ha premiato anche le scuole vincitrici del concorso nazionale dedicato alla legalità ambientale, confermando il ruolo cruciale dell’educazione nel contrasto alla criminalità organizzata.

Secondo Legambiente, i reati ambientali in Italia dal 1992 a oggi equivalgono a una media di 79,7 illeciti al giorno, 3,3 ogni ora. Questo attacco continuo ha portato anche alla denuncia di 727.771 persone e al sequestro di 224.485 beni. La maggior parte dei crimini ambientali è concentrata nelle regioni con forte presenza di organizzazioni mafiose: il 45,7% del totale nazionale si registra in Campania, Calabria, Sicilia e Puglia. La Campania si conferma capofila con 117.919 reati, seguita da Calabria (84.472), Sicilia (82.290) e Puglia (73.773). Tuttavia, l’impatto delle ecomafie non si ferma al Sud: la Lombardia è la prima regione del Nord con 37.794 reati, mentre il Lazio, con 66.650 illeciti, è la regione centrale più colpita. Tra i settori più colpiti dalle ecomafie spiccano il ciclo illegale del cemento e quello dei rifiuti. Dal 1992, sono stati registrati 215.831 reati legati al cemento illegale e 146.480 reati nel ciclo dei rifiuti. Anche in queste classifiche, la Campania detiene il primato: 30.177 reati nel ciclo del cemento e 22.400 nel ciclo dei rifiuti. Seguono, nel ciclo del cemento, Calabria (22.849), Puglia (18.788) e Lazio (18.115). La Lombardia guida il Nord con 10.831 illeciti, mentre la Toscana figura al sesto posto con 14.044 reati. Nel ciclo dei rifiuti, oltre alla Campania, si distinguono per numero di reati la Puglia (14.516), Calabria (10.810) e Lazio (9.989). Dal 2002, con l’introduzione dell’articolo 53 bis del decreto Ronchi, sono state avviate 608 inchieste sul traffico illecito di rifiuti, portando a 3.424 arresti, 10.772 denunce e al coinvolgimento di 1.691 aziende.

“I numeri delle inchieste ci restituiscono un quadro drammatico”, commenta Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente (nella foto). “Dal 1994 a oggi è cresciuta la consapevolezza della minaccia delle ecomafie. Oggi chi indaga dispone di strumenti importanti, come la legge sugli ecoreati approvata nel 2015, ma c’è ancora molto da fare a livello europeo. È fondamentale che l’Italia recepisca quanto prima la direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente”. I rifiuti sequestrati nelle inchieste ammontano a 60,576 milioni di tonnellate, equivalenti a una fila di camion lunga 32.953 chilometri. Tra i materiali sequestrati, il 40,49% è costituito da fanghi di depurazione e il 39,64% da rifiuti industriali misti. “La lotta alla criminalità parte dai banchi di scuola”, afferma Fontana.

È con questa convinzione che Legambiente e l’Arma dei Carabinieri hanno organizzato un concorso rivolto alle scuole italiane, premiando i progetti più meritevoli durante la conferenza di Roma. Tra i vincitori figurano la Scuola Secondaria di I grado Martiri di Civitella (Arezzo) e la Scuola G. Caporale di Acerra (Napoli) per le secondarie di primo grado, mentre il Liceo Vittoria Colonna di Arezzo e l’IIS B. Cellini di Firenze hanno ottenuto il riconoscimento per le secondarie di secondo grado. Una menzione speciale è stata assegnata al Laboratorio Teatrale dell’IC di Volpiano (Torino). “Riteniamo che il coinvolgimento delle scuole sia più che mai fondamentale”, sottolinea Fontana. “Per questo abbiamo promosso un concorso per educare alla legalità e alla tutela ambientale. Come ci ricorda spesso il Presidente Sergio Mattarella, la lotta alla criminalità organizzata inizia proprio con la formazione dei giovani”.

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra l’associazione, le forze dell’ordine e le istituzioni: “Quella che celebriamo oggi insieme all’Arma dei Carabinieri non è solo una ricorrenza. In questi 30 anni, grazie a una straordinaria collaborazione, sono stati raggiunti risultati importanti, come l’introduzione dei delitti contro l’ambiente nel Codice penale”. Tuttavia, Ciafani invita a non abbassare la guardia: “I dati presentati oggi ci ricordano che al centro delle scelte politiche va messa la salvaguardia dell’ambiente, come sancito dall’articolo 9 della Costituzione. Chiediamo che vengano approvate norme fondamentali per la prevenzione e il controllo, come quelle contro le agromafie e l’agropirateria, e che lo Stato rafforzi l’impegno contro l’abusivismo edilizio”.
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