LegaCoop, Lusetti: "Con altri lockdown, le imprese non resisteranno"

- di: Daniele Minuti
 
Mauro Lusetti, presidente di LegaCoop, ha parlato in un'intervista rilasciata a La Stampa della situazione delle imprese in Italia, messe tutte quante a dura prova dalle difficoltà causate dalla pandemia da Coronavirus che dureranno ancora per diverso tempo.

Con riferimento a un sondaggio di Ipsos svolto proprio per LegaCoop, e che mostrava come quasi il 60% delle aziende nel nostro paese temesse più i problemi economici che quelli legati all'emergenza sanitaria, Lusetti è stato chiaro: "La seconda ondata dei contagi e le misure di contenimento a esso legate potrebbero avere come conseguenza l'impossibilità di andare avanti per diverse imprese. Il decreto Ristori? Può rappresentare una boccata d'ossigeno ma da solo non è abbastanza. Ci sono settori per cui è evidente la necessità di prolungare il blocco dei licenziamenti, come turismo, ristorazione e cultura, ma non può durare all'infinito".

Come fare allora? Il presidente di LegaCoop chiede celerità: "I posti di lavoro possono crearsi solo con gli investimenti, quindi c'è bisogno di un veloce uso dei soldi del Recovery Plan, prima finisce il braccio di ferro in Parlamento e meglio è per gli italiani. È incredibile che si sia arrivati a questo punto, ora a essere a rischio è il sistema-Paese e c'è bisogno di tornare allo spirito che a maggio portò alle riaperture, legato a un senso di responsabilità che non vedo più né nel Governo né in Confindustria, ora troppo impegnata in polemiche".

"L'economia è sommersa, specialmente al Sud e i ristori non possono bastare" - continua Lusetti - "c'è il rischio di dare tutto in mano alla criminalità organizzata. La classe politica deve prepararsi a un reset: la scorsa estate eravamo sorpresi dal rimbalzo de PIL ma quella capacità di reazione non serve se frenata sulla burocrazia. Quindi serve concretezza e semplificazione: il piano Next Generation è modificabile ma può servire come occasione per riprendere il confronto con le parti sociali, individuando i progetti realizzabili nel 2021 con i fondi del Recovery. Ma vanno attuate anche le riforme oltre agli strumenti per realizzare questi progetti, ragionando con una logica pluriennale si possono pianificare facendo cooperare privato, pubblico e privato sociale".
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