Istat: buone notizie sul fronte dei prezzi al consumo
- di: Redazione
Le stime preliminari, elaborate dall'Istat, dicono che, in dicembre, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,7% del mese precedente).
In media, attestano le elaborazioni dell'Istituto di Statistica, lo scorso anno per i prezzi al consumo è stata registrata una crescita del 5,7% (+8,1% nel 2022). Non tenendo conto degli energetici e dei prodotti alimentari freschi, i prezzi al consumo sono cresciuti del 5,1% (+3,8% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 5,3% (+4,1% nel 2022).
A determinare il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione sono stati prevalentemente i prezzi dei beni energetici regolamentati (che accentuano la loro flessione da -34,9% a -41,7%), a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +3,6%) e quelli degli alimentari lavorati (da +5,8% a +5,0%).
Istat: buone notizie sul fronte dei prezzi al consumo
Importante, nella determinazione della dinamica dell’inflazione, è stato il calo dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -22,5% a -21,1%) e dall’accelerazione di quelli dei beni alimentari non lavorati (da +5,6% a +7,0%).
Quindi, a dicembre, la cosiddetta inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, ha rallentato, passando da +3,6% a +3,1% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,6% a +3,4%.
Leivi rallentamenti sono stati quindi rilevati nei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona che sono passati da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,6% di novembre a +4,4%).
In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,5% su base annua (da +0,6% di novembre). Nel 2023 la variazione media annua dell’IPCA è pari a +5,9% (+8,7% nel 2022).
L'analisi dell'Istat, come di consueto, è accompagnata da un commento in cui si evidenza come, a dicembre, sia proseguita la flessione dell’inflazione, passata dall'11,6% allo 0,6%. Nella media 2023, i prezzi al consumo risultano accresciuti del 5,7% rispetto all’anno precedente, evidenziando, quindi, un netto rallentamento rispetto all’8,1% del 2022. Tale andamento risente principalmente del venir meno delle tensioni sui prezzi dei Beni energetici (+1,2%, dal +50,9% del 2022).
I prezzi nel comparto alimentare evidenziano invece ''un’accelerazione della crescita media annua (+9,8%, da +8,8% del 2022), nonostante l’attenuazione della loro dinamica tendenziale, evidenziata nella seconda metà dell’anno. Nel 2023, la crescita dei prezzi al netto delle componenti volatili (inflazione di fondo) è pari a 5,1% (da +3,8% del 2022). Sulla base delle stime preliminari, il trascinamento dell’inflazione al 2024 è pari a +0,1%''.