Istat, matrimoni in Italia in calo nel 2023
- di: Barbara Bizzarri
Nel 2023, secondo un report pubblicato dall’Istat, in Italia sono stati celebrati 184.207 matrimoni, con una diminuzione del 2,6% rispetto all’anno precedente. Questo calo è risultato particolarmente evidente nei matrimoni religiosi, che hanno registrato un decremento dell’8,2%, proseguendo una tendenza ormai consolidata verso una minore preferenza per le celebrazioni in ambito confessionale. Tra le unioni registrate, 29.732 hanno coinvolto almeno uno sposo straniero, una quota che rappresenta il 16,1% del totale e che si è mantenuta stabile rispetto al 2022. Tuttavia, i dati preliminari relativi ai primi otto mesi del 2024 suggeriscono un’ulteriore contrazione, con una riduzione del 6,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Istat, matrimoni in Italia in calo nel 2023
L’Istat sottolinea che, nel 2023, il calo dei matrimoni è stato più marcato nel Mezzogiorno, con una riduzione del 5,8%, mentre al Nord si è attestato su una flessione minima dello 0,3%. Al Centro la diminuzione è stata intermedia, pari all’1,3%. Queste differenze territoriali riflettono le specificità culturali e socioeconomiche delle diverse aree del Paese, con un impatto significativo sulle scelte legate al matrimonio.
Il report evidenzia inoltre una crescente preferenza per il rito civile, che ha rappresentato il 58,9% delle celebrazioni nel 2023, in continuità con il 56,4% dell’anno precedente e in aumento rispetto al periodo pre-pandemico, quando nel 2019 si attestava al 52,6%. L’eccezionale incremento al 71,1% nel 2020 era legato alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, che avevano limitato in modo particolare i matrimoni religiosi. Il rito civile è scelto soprattutto per le seconde nozze, che raggiungono il 95% di celebrazioni con questa modalità, e per i matrimoni con almeno uno sposo straniero, dove rappresenta il 91,2% rispetto al 52,7% registrato tra sposi entrambi italiani.
Un altro dato significativo riguarda il ruolo dell’Italia come destinazione per matrimoni di coppie residenti all’estero. Nel 2023 si sono contate 3.337 nozze tra sposi entrambi stranieri e non residenti, pari a circa il 2% del totale. Questo segmento, che aveva subito un forte calo durante la pandemia, è passato dai 4.094 matrimoni del 2019 a soli 918 nel 2020, con una contrazione del 77,6%. La ripresa, iniziata nel 2021 con 1.574 celebrazioni, si è consolidata negli anni successivi, riportando l’Italia a essere una meta privilegiata per queste unioni.
L’Istat collega i cambiamenti nelle dinamiche matrimoniali a fattori culturali e socioeconomici di lungo periodo. L’aumento della scolarizzazione e il conseguente allungamento dei tempi formativi, uniti alle difficoltà di ingresso nel mondo del lavoro e alla crescente precarietà occupazionale, hanno contribuito a posticipare l’uscita dei giovani dalla famiglia di origine. Attualmente, il 61,2% dei giovani italiani rimane nella famiglia d’origine fino ai 35 anni, un dato aumentato di quasi tre punti percentuali rispetto a vent’anni fa.
Lo scenario di progressiva riduzione del numero di matrimoni è accompagnato da una crescita della preferenza per il rito civile e da un cambiamento delle tempistiche e delle modalità con cui i giovani affrontano il passaggio alla vita coniugale. L’attrattività dell’Italia come destinazione per matrimoni di coppie straniere conferma, tuttavia, il fascino internazionale del Paese, nonostante le trasformazioni in corso nelle dinamiche familiari e sociali.