Intesa Sanpaolo lancia dalla Casa Circondariale di Como il nuovo progetto di impresa in carcere

- di: Barbara Leone
 

Prende avvio presso la Casa Circondariale di Como un nuovo progetto di impresa in carcere promosso da Intesa Sanpaolo, primo gruppo bancario italiano posizionato ai vertici mondiali per impatto sociale e leader europeo nella finanza sostenibile. L’iniziativa è stata presentata insieme al carcere comasco, Don Gino Rigoldi, ispiratore del progetto, il Provveditorato regionale e le aziende clienti ingaggiate dalla Direzione Regionale della banca presente sul territorio che ha sviluppato il progetto coordinata dalla Direzione Sales & Marketing Imprese guidata da Anna Roscio, per favorire l’incontro fra imprese e lavoratori formati presso il laboratorio realizzato all’interno del carcere.  Un modello virtuoso di collaborazione tra soggetti privati e pubblici nell’ottica del bene comune e che coinvolge oltre al gruppo bancario, alla Casa Circondariale e al Provveditorato regionale, il gruppo MekTech, specializzato nella progettazione e costruzione di impianti e sistemi robotizzati, e la cooperativa Ozanam che favorisce l'inserimento nel mondo del lavoro di persone in difficoltà.

Intesa Sanpaolo lancia dalla Casa Circondariale di Como il nuovo progetto di impresa in carcere

Il programma consente a undici detenuti di specializzarsi nella realizzazione di quadri elettrici complessi commissionati da MekTech, offrendo una formazione tecnica per il rilascio di un attestato di partecipazione al corso per tecnico cablatore elettricista e un lavoro, contribuendo al loro percorso di riabilitazione sociale e di reinserimento nella vita professionale. Si tratta di una attività professionalizzante che consentirà il potenziale inserimento al lavoro una volta che il detenuto ha finito di scontare la propria pena. Intesa Sanpaolo, attraverso la Direzione Regionale presente sul territorio e della Direzione Sales & Marketing Imprese, strutture della Divisione Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese, si è fatta promotrice del progetto d’impresa nell’istituto penitenziario comasco ritenendo il sostegno al mondo del carcere fondamentale in un più ampio programma di impegno nel sociale per l’inclusione dei più fragili anche nel mondo del lavoro, per la riduzione delle disuguaglianze e contrasto alla povertà, che rappresentano i pilastri nel piano di impresa fortemente voluti dal CEO Carlo Messina.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie al coinvolgimento di Intesa Sanpaolo per il Sociale, nell’ambito dell’area Chief Social Impact Officer guidata da Paolo Bonassi, la struttura dedicata al contrasto delle povertà e alla promozione dell’inclusione sociale che attraverso le collaborazioni avviate sul territorio tra soggetti diversi, realizza alleanze e partenariati tra settore profit e non profit, pubblico e privato.  Mektech, che ha sposato pienamente il progetto, è un gruppo industriale altamente tecnologico, con sede a Giussano (MB), e si è impegnato ad acquistare nei prossimi anni i quadri elettrici realizzati dai detenuti e destinati agli impianti e ai sistemi robotizzati prodotti dall’azienda. Fondamentale la collaborazione con Ozanam, Cooperativa Sociale di Solidarietà di Saronno, che svolge il ruolo di “datore di lavoro” dei detenuti, presidio delle attività formative all’interno del carcere e di coordinamento dell’attività lavorativa. La Ozanam da oltre 30 anni si occupa di percorsi di inserimento lavorativo per persone “fragili” che segue con l’ausilio di personale specializzato attraverso percorsi individualizzati e in collaborazione con i Servizi territoriali.

La Casa Circondariale di Como ha coordinato le attività di ingaggio e di selezione dei detenuti che hanno l’opportunità di partecipare al progetto, oltre ad aver provveduto alla ristrutturazione e messa a norma, con fondi ministeriali, dei locali adibiti ad attività ricreative e sportive nonché del laboratorio, inaugurato oggi, che si estende su uno spazio di circa 180 mq all’interno del carcere. Intesa Sanpaolo, grazie alle competenze coinvolte all’interno del Gruppo, ha supportato la ristrutturazione dei locali e ha messo a disposizione l’attrezzatura e la strumentazione di lavoro, gratuitamente per i primi due anni attraverso la società del Gruppo Intesa Sanpaolo Rent Foryou, dedicata al noleggio operativo. Nel laboratorio avverrà tutto il processo produttivo, dall’arrivo dei componenti fino alla realizzazione del prodotto confezionato dai nuovi tecnici.

Secondo alcuni dati rilasciati dal Consiglio nazionale di economia e lavoro (CNEL) insieme al Ministero della Giustizia, sono oltre 60 mila le persone detenute nelle carceri italiane, 60 mila progetti di vita da raccogliere e ricostruire. Il 70% di loro cade nuovamente in errore, perdendo, dopo anni di reclusione, la possibilità di riscatto personale e di riabilitazione sociale. Sempre secondo le stime del CNEL il tasso di recidiva scende al 2% quando viene avviato un percorso formativo e lavorativo. La professionalizzazione dei detenuti porta, oltre alla riduzione del tasso di recidiva, anche a minori oneri per la comunità, contribuendo al reintegro sociale, ad una minore saturazione delle carceri e a maggiore sicurezza del territorio.  In questo contesto si inserisce il progetto di impatto sociale presentato oggi alla Casa Circondariale di Como, un ponte tra il carcere e la società, con un programma che fa sistema tra pubblico e privato, porta lavoro e formazione in una logica di recupero delle persone, reintegro nella società, rispetto della dignità umana e offre mezzi ai detenuti per sostenere la propria famiglia.

L’incontro di oggi ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, di Maria Milano Provveditore Regionale Lombardia, dell’AD di Mektech Gaetano Sauli, del Vicepresidente di Ozanam Edoardo Mazzucchelli e di Don Gino Rigoldi, storico cappellano del carcere minorile Beccaria nonché fondatore di Comunità Nuova, a lui è intitolata la Fondazione che aiuta i giovani in difficoltà a trovare lavoro e che ospita donne sole con figli, aprendo la prospettiva di una ampliamento del modello ad altri territori. Con la piattaforma di raccolta fondi della banca For Funding, di cui ha beneficiato la stessa Casa Circondariale di Como, è stata possibile la realizzazione del Percorso Vita, una palestra costruita insieme ai detenuti nel più ampio progetto del Centro di Servizi per il Volontariato dell’Insubria per promuovere l’inclusione sociale e lavorativa.

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