PIMCO, Alessandro Gandolfi: "Il nostro percorso tra fixed income e real estate"

- di: Redazione
 
Per capire cosa sia PIMCO, la strada che ha percorso da quando, nel 1971, fu fondata a Newport Beach in California, bastano due soli dati: oltre duemila miliardi di dollari (a fine dicembre 2020) di patrimonio in gestione; più di duemila professionisti che, in tutto il mondo, offrono agli investitori soluzioni innovative ed ottimali. Questo il profilo di PIMCO (acronimo di Pacific Investment Management Company) che merita di essere approfondito e Italia Informa ha scelto di farlo con Alessandro Gandolfi, Managing Director e Responsabile di PIMCO in Italia.

Dott. Gandolfi, PIMCO è stata la prima società a proporre agli investitori un approccio «total return» in ambito obbligazionario. Partendo da questo, come prevede il futuro del fixed income?
Il ruolo principale del reddito fisso è di rappresentare la parte prudente e conservativa del portafoglio, un aspetto che permette con il tempo di poter contare sulla restituzione del proprio capitale. Anche in un momento nel quale i mercati sono in salita, com’è accaduto negli ultimi mesi, gli investitori sanno benissimo che poter contare sulla possibilità di recuperare il proprio capitale investito è un fattore fondamentale anche e soprattutto per la pianificazione dei propri bisogni futuri. Questa è la prima considerazione che gli investitori devono considerare. I mercati obbligazionari sono inefficienti e complessi e per tale ragione offrono continue opportunità di generare extra-rendimenti per i gestori che si sanno muovere attivamente. Se, ad esempio, prima del 2011 un investitore retail poteva ipotizzare di comprare un Btp e tenerlo fino a scadenza, oggi obiettivamente un approccio del genere appare poco opportuno, a causa soprattutto dei rendimenti bassi che anche i Btp sono arrivati a registrare negli ultimi anni. È necessario un approccio più attivo e saper gestire, ad esempio, tutte le scadenze insieme alla curva dei rendimenti, oltre a diversificare gli investimenti e spaziare su altri settori. 

Quali, a suo giudizio, i maggiori rischi per il reddito fisso per il 2021?

I rischi maggiori sono legati ad un rialzo dei tassi soprattutto negli Stati Uniti, e ad un aumento dell’inflazione. Noi pensiamo che la FED abbia imparato la lezione, e non voglia rischiare un’altra situazione come quella vissuta nel maggio 2013 e quindi faranno tutto il possibile per evitare un nuovo “taper tantrum”. Ora le banche centrali sono molto attente a non farsi scappare di mano le aspettative dei tassi e pianificare gli obiettivi nel medio lungo periodo. Noi di PIMCO, in qualità di gestore attivo, pensiamo che le opportunità si posano trovare nell’intero universo del reddito fisso, ma in maniera molto selezionata, ad esempio tra le emissioni societarie investment grade dei mercati emergenti. In tale contesto pensiamo sia molto importante previlegiare soluzioni ad elevato contenuto di delega gestionale, aventi la possibilità di gestire dinamicamente l’esposizione al rischio legato ai tassi di interesse.

In questo contesto, come vede la situazione italiana nell’approccio degli investitori italiani al fixed income?
La situazione italiana è ancorata, ancor prima dell’arrivo del Governo Draghi, ad un modello di salvaguardia che viene garantito dalla Banca Centrale Europea, che, dal momento di massima crisi del marzo dello scorso anno, è intervenuta acquistando titoli di Stato italiano e riducendo, di conseguenza, lo spread. Ciò non significa però che questo processo potrà continuare o potrà ripetersi nel tempo: l’arrivo di Mario Draghi e la presa di coscienza da parte di molte forze politiche sulla necessità di avere un’unità nel progettare un percorso di crescita per il paese ha rappresentato una buona notizia per i mercati. Adesso ci sarà la prova più importante, ovvero come questo governo saprà gestire i finanziamenti europei, necessari per continuare e riprendere un percorso di crescita e di sviluppo che in Italia manca ormai da 20 anni. La prova del nove ci sarà quando dovranno essere prese delle scelte che riguarderanno il futuro del nostro Paese e tutte le buone volontà si dovranno necessariamente tramutare in fatti concreti per poter utilizzare al meglio queste risorse. 

Dottor Gandolfi, se dovesse definire PIMCO come ne descriverebbe caratteristiche e modello operativo, soprattutto in relazione alle tematiche della Sostenibilità? 
PIMCO è un gestore specializzato nella gestione attiva di fondi obbligazionari e questa è la nostra principale caratteristica. Il tema della Sostenibilità oggi è una componente strutturale di qualunque settore di business. Per un investitore obbligazionario la differenza rispetto ad uno azionario è che quest’ultimo deve valutarne l’impatto nella complessità operativa dell’azienda intesa come unicum, mentre chi acquista bond può essere più ancorato agli obiettivi specifici della singola emissione in cui investe per la valutazione di ‘sostenibilità’, oltre che di economicità. Inoltre, ogni emissione ha una scadenza, e quindi è noto ex ante l’orizzonte temporale entro cui questa dovrà dare i risultati attesi, anche in termini di ESG. Da diversi anni integriamo in tutti i nostri processi di analisi del credito l’analisi dei fattori ESG che offre uno strumento aggiuntivo, indispensabile per prevedere la sostenibilità del business. Questo processo è stato possibile perché abbiamo adottato un modello di specializzazione dell’analisi. Abbiamo un team di 75 analisi del credito globale specializzati per settore economico e non per rating completamente indipendente in modo da garantire una qualità molto alta di analisi sia dell’emissione che dell’emittente. Non necessariamente tutti i nostri portafogli sono destinati alla Sostenibilità, in quanto alcuni sono esclusivamente ESG e hanno un marchio di riferimento, altri invece sono più tradizionali e l’analisi di Sostenibilità viene garantita all’interno delle valutazioni. 

Restando sulle tematiche della Sostenibilità, PIMCO Italia, in gennaio, ha annunciato di aver aderito all’iniziativa Global Compact delle Nazioni Unite, una piattaforma di leadership volontaria per lo sviluppo, l’implementazione e la divulgazione di pratiche di business responsabili. Qual è il valore strategico di questa decisione?

L’adesione al Global Compact delle Nazioni Unite nasce dall’esigenza di doverci confrontare con gli emittenti per creare delle regole comuni ed alimentare, in questo modo, le necessità di far crescere il mercato delle obbligazioni. Per compiere questo processo occorre una grande alleanza tra i gestori e gli emittenti affinché tutte le regole di rendicontazione e di definizione dei criteri e di informazioni sul mercato siano comuni e condivise. L’interlocutore principale, prima di questa task force, era il CEO aziendale, un ruolo molto importante in quanto definisce le strategie aziendali, ma i CFO sono le figure che hanno il compito di controllare la sostenibilità economica dei progetti. 

A marzo dello scorso anno PIMCO ha reso noto che avrebbe assunto la supervisione di Allianz Real Estate, di fatto dando vita a uno dei maggiori gestori di investimenti immobiliari al mondo, con masse in gestione per oltre 100 miliardi di dollari. Cosa significa per voi in termini di salto di qualità?

Per PIMCO è stato un passaggio molto importante sia dal punto di vista simbolico sia soprattutto dal punto di vista operativo, essendo da sempre un attore di primo piano nel settore, cosa che ci ha permesso di limitare, e talvolta anche evitare, i danni della grande crisi dei mercati del 2008. Il settore immobiliare è un segmento di investimento per molti versi assimilabile al fixed income, in quanto presenta profili di rischio conservativi grazie alla garanzia offerta dagli immobili. Altro elemento importante che caratterizza questo settore sono gli investimenti in orizzonti temporali medio - lunghi senza assumere un approccio speculativo. Il Real Estate ha caratteristiche più simili alle tipologie di investimento dove noi di PIMCO siamo più forti. L’arrivo di Allianz nel perimetro di PIMCO è un elemento strategico per ampliare questa realtà e incrementare competenze di assoluta eccellenza con investimenti molto prudenti ed adeguati alle caratteristiche. 
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