Alis, Di Caterina: "Il trasporto sostenibile è il nostro obiettivo"

 
L’Alis, l’Associazione logistica dell’intermodalità, raggruppa i maggiori operatori del trasporto italiano. Il settore, come il resto dell’economia italiana, con la pandemia si è trovata ad agire in uno scenario totalmente diverso da quello normale e, quindi, ad affrontare problematiche enormi per un comparto ad alto livello tecnologico. A Marcello Di Caterina, vicepresidente dell’Associazione, abbiamo rivolto alcune domande.

Dott. Di Caterina, il Covid-19 ha colpito al cuore il sistema produttivo italiano, così come quello di gran parte dei Paesi del pianeta. E quindi non deve sorprendere che la logistica sia stata anch’essa coinvolta dalla crisi. Quanto è stato determinante questo settore e come ha reagito la logistica italiana ad un evento epocale, destinato ad avere strascichi anche per il futuro?

"L’emergenza epidemiologica legata alla diffusione del Coronavirus, che sta coinvolgendo ancora oggi l’Italia e il resto del mondo, sta impattando in misura straordinaria sulla salute e sulla vita della popolazione, con ricadute inevitabili sul ciclo economico delle imprese e dell’intero sistema Paese. ALIS è stata, fin dal primo momento dell’emergenza, insieme a tutto il popolo del trasporto e della logistica, impegnata in prima linea per garantire la consegna di merci e beni di prima necessità (in primis, prodotti alimentari, farmaceutici, sanitari) e la continuità dei cicli produttivi, con l’obiettivo primario di non fermare il Paese e di mantenere ben salda la filiera della distribuzione. ALIS si è fatta da subito portavoce delle istanze dell’intero settore, anche attraverso un costante dialogo con le Istituzioni nazionali e regionali e l’invio di documenti tecnici contenenti misure concrete volte a contenere l’emergenza. L’intero comparto, infatti, pur non essendosi mai fermato nonostante i rischi sanitari e le oggettive difficoltà, ha riscontrato notevoli criticità a livello economico-finanziario ed operativo, criticità che fin da subito hanno riguardato soprattutto i temi della liquidità e dell’occupazione. A tal proposito, durante “La due giorni di  ALIS - La ripresa per un’Italia in Movimento” (che si è svolta, il 16 e 17 luglio, a  Sorrento)l’Associazione ha presentato i dati inediti della ricerca realizzata dal suo Centro Studi, con la collaborazione scientifica della Svimez, dell’Università Parthenope di Napoli e di SRM. Dati che, prendendo in considerazione le imprese più rappresentative del settore ed analizzando l’impatto del Coronavirus sul settore, dimostrano come la maggioranza delle aziende intervistate abbiano registrato un sensibile calo del loro fatturato. Significativi i dati sull’utilizzo della cassa integrazione, sulla produttività delle imprese e sul sentimento delle aziende verso la ripresa del Paese. Nei numerosi documenti presentati alle Istituzioni, contenenti misure specifiche per il settore, ma anche più generali a sostegno delle imprese e dei lavoratori, ALIS ha proposto soluzioni immediate e concrete e continuerà su questa linea al fine di fornire un contributo utile all’intero settore"

La logistica in Italia è il tessuto connettivo della produzione industriale e non solo. Ma le esigenze del comparto non sempre sono state valutate con l’attenzione che meritano dal Governo. Se potessimo sintetizzare le richieste della logistica italiana, quali punti proporrebbe?
"Sono molteplici le esigenze del comparto derivanti da questo momento di difficoltà ma, per semplificare e concentrare le richieste su pochi punti, ALIS ha proposto in particolare: un credito di imposta a beneficio della filiera del trasporto e della logistica per il 2020, pari al 40% di un paniere di costi operativi che saranno effettivamente sostenuti nel 2020; una moratoria bancaria per le grandi imprese, attraverso l’estensione dell’art. 56 del DL Cura Italia anche alle imprese di grande dimensione,risultato che abbiamo raggiunto grazie alla firma di un accordo con ABI (Associazione Bancaria Italiana). Ed ancora: decontribuzione e detassazione delle somme erogate dai datori di lavoro che mantengono i livelli occupazionali e delle somme eventualmente erogate a titolo di integrazione degli assegni di cassa integrazione; misure di sostegno all’industria dell’automotive, considerato anche l’indotto prodotto dalle industrie automobilistiche e di componentistica".

Gli accordi di Bruxelles, che determineranno consistenti flussi di aiuti per l’Italia, così come per gli altri Paesi maggiormente colpiti dalla pandemia, dovranno essere essenzialmente finalizzati, oltre che alla digitalizzazione e, con essa, alla razionalizzazione ed efficientamento della giustizia civile, anche al varo di misure che indirizzino verso il ‘green’ la nostra economia. Come questo inciderà sulla logistica? Comporterà, ad esempio, un oneroso intervento sul parco dei vettori?
"Il mondo del trasporto e della logistica già da tempo si sta organizzando per affrontare al meglio la cosiddetta transizione energetica. ALIS nasce infatti con il preciso obiettivo di promuovere il trasporto sostenibile a livello nazionale ed europeo. Dunque, possiamo affermare che sia le imprese maggiormente strutturate e di grandi dimensioni, sia quelle di modeste entità, stanno rinnovando il loro parco mezzi con veicoli, navi e treni sempre più all’avanguardia in grado di ridurre le emissioni di CO2. I programmi di sviluppo europei coincidono con l’attività quotidiana di ALIS: la crescita reale delle imprese - e dunque dell’economia internazionale - avviene solo se si tiene conto delle tre dimensioni fondamentali e inscindibili dello sviluppo sostenibile: la dimensione ambientale, la dimensione economica, la dimensione sociale. Tutti gli aspetti di questa sfida sono presi in considerazione dai nostri associati che promuovono veicoli più puliti, rendono l’energia da fonti alternative più accessibili ed ottimizzano i loro sistemi di trasporto. Ciò permetterà a persone e merci di muoversi in maniera più sostenibile. Quelle appartenenti al nostro cluster sono aziende d’avanguardia per via degli ingenti investimenti per milioni di euro in mezzi navali e terrestri sempre più ecologici. I soci che operano nel settore marittimo hanno dotato le loro navi di scrubbers per la depurazione dei gas di scarico al fine di abbattere le emissioni di zolfo fino allo 0,1% in massa e di ridurre il particolato dell’80%, pari a 5 volte meglio di quanto richiesto dalla nuova normativa internazionale entrata in vigore agli inizi del 2020. Sono consistenti anche gli investimenti fatti da molti associati che operano su strada mediante il rinnovo del parco veicolaree con nuovi mezzi a basse emissioni grazie all’utilizzo del GNL o a batterie elettriche di alta qualità e d’ultima generazione. Investire in flotte all’avanguardia e in veicoli migliori, più puliti e più competitivi significa investire sulla fiducia dei mercati e dei consumatori. In sintesi, direi che l’Europa sta percorrendo un a strada precisa che ALIS aveva fortunatamente già intrapreso in maniera lungimirante".

La logistica italiana è un elemento vitale della nostra economia. Quanto è stato importante creare un soggetto unico, ALIS appunto, che dialogasse con il Governo?

"ALIS nasce con l’obiettivo di favorire il dialogo tra pubblico e privato e di dare voce all’intero popolo del trasporto e della  logistica, consapevole che le istanze presentate alle Istituzioni assumono ancor più forza ed importanza se provengono da un settore coeso e che agisce per obiettivi comuni. Il nostro atteggiamento propositivo è apprezzato tanto dalle aziende, come testimonia la straordinaria capacità aggregativa del nostro progetto associativo a livello nazionale ed europeo, quanto dalle Istituzioni, che mostrano sempre più attenzione nei confronti di ALIS e del nostro comparto (nonostante scarse misure ad hoc nei provvedimenti governativi emanati per il rilancio post-emergenza), ormai finalmente riconosciuto anche dall’opinione pubblica come essenziale per la ripartenza dell’intero Paese".

La logistica unisce il nostro Paese oltre che su gomma e rotaia, anche via mare, con problematiche che sono specifiche. ALIS ha delle proposte per alzare il livello qualitativo del trasporto via mare, magari avviando un dialogo costruttivo con il competente ministero dei trasporti?
"In Italia oltre il 50% del commercio estero viaggia via mare. In Europa la quota supera il 70% e nel mondo al 90%. È ormai noto che il commercio marittimo è il sistema circolatorio del commercio mondiale. L’Italia è in mezzo al Mediterraneo e per questo gode di una posizione baricentrica nei commerci mondiali. Nel sistema di trasporto navale più frequente e rapido che abbiamo nel Mediterraneo - il cosiddetto “short sea shipping” - ci sono migliaia di rotazioni operate settimanalmente in questi servizi per destinazioni internazionali. Un facile accesso a linee marittime internazionali vuol dire un facile accesso ai mercati. Un’offerta di trasporto più economica e abbondante significa un minor costo logistico da caricare sul prezzo delle merci, un import/export più competitivo, maggiore potere di acquisto per i residenti e le imprese al sud. Sulla base di queste premesse, da tempo ALIS sostiene una tesi molto chiara: se si trasporta di più e meglio mediante intermodalità marittima, creare industrie e occupazione diventa sempre più vantaggioso e attraente. Spingere l’acceleratore sulla competitività portuale e marittima e favorire le connessioni via mare, significa proiettare e proporre l’Italia nel mondo. Italia è circondata dal mare per quasi 8000 Km e ha isole da sole più grandi in termini di PIL e popolazione di molti Stati europei. Per servire le proprie isole gli italiani hanno sviluppato negli anni una rete di trasporti marittimi imponente, incentrata su roro e traghetti. Riteniamo quindi che le navi siano una sorta di “corsia supplementare” delle dorsali autostradali principali (come quella tirrenica e adriatica) permettendo di dribblare all’occorrenza arterie critiche. La crescita impetuosa dei trasporti via mare è una spia di una realtà sempre più evidente, e cioè che il mare si sta progressivamente rivelando la vera infrastruttura naturale, pulita, silenziosa, gratuita per lo Stato. Il cabotaggio continentale e intermodalità marittima sono le soluzioni trasportistiche e logistiche migliori. Questi concetti noi li trasmettiamo alle imprese, ma anche al mondo istituzionale, chiedendo sempre maggiore attenzione per un settore strategico. In particolare, siamo fortemente convinti che il nostro settore vada sburocratizzato affinché possa rilanciarsi su mercati internazionali. Le questioni importanti legate alla semplificazione del settore del trasporto e della logistica costituiscono da tempo un tema centrale nella nostra dialettica tra il mondo delle imprese e gli interlocutori istituzionali. Sottoponiamo da sempre proposte costruttive al Governo anche in tema di trasporto marittimo, tuttavia non possiamo non rilevare una attenzione - specie in questo ultimo periodo di emergenza da Covid-19 - che riteniamo marginale verso le istanze di questo comparto. Ovviamente noi proseguiremo a fare il nostro dovere sperando sempre che le istituzioni ci ascoltino. Non si farebbe il bene di ALIS, si farebbe solo il bene del Paese"
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