Illimity: al centro della seconda edizione di 'Believe' le sfide della transizione energetica

- di: Barbara Bizzarri
 

Si è svolta stamane a Milano la seconda edizione di “Believe – Giving Energy To The Future”, format ideato da illimity per promuovere il dialogo tra banca, finanza e impresa e focalizzato su transizione energetica e i nuovi modelli di crescita sostenibile.

Illimity: al centro della seconda edizione di 'Believe' le sfide della transizione energetica

Illimity, da sempre vicina alle imprese per supportarle anche nei frangenti più complessi, con questo evento ha voluto porre ancora una volta l’accento su un tema rilevante per lo sviluppo economico del Paese, che vede protagoniste le aziende. Il focus dell’iniziativa si è concentrato sulle sfide connesse alla transizione energetica, che si stima possa richiedere alle Pmi italiane investimenti pari a 200 miliardi di euro entro il 2050 (Fonte Cerved). Da qui è scaturito un confronto tra operatori finanziari, imprenditori del mondo dell'energy ed esperti di geopolitica e di macroeconomia, con l’obiettivo di indentificare strumenti e azioni per rendere più efficace il supporto che banche e finanza possono offrire.

"illimity è nata per supportare le Pmi con potenziale e per offrire il sostegno necessario ad affiancarle anche quando devono affrontare sfide complesse - ha detto il Ceo Corrado Passera -. La transizione energetica è oggi più che mai una grande sfida che deve essere affrontata con decisione e visione di lungo periodo, poiché è cruciale non solo per il futuro delle imprese, ma anche per quello del Paese e di tutti noi". Per questo motivo "abbiamo voluto dedicare la nuova edizione di Believe a questo tema, nella convinzione che per raggiungere obiettivi concreti ciascuno debba fare la propria parte e che vada quindi alimentato il dialogo tra imprese, banca e finanza. Attraverso questo dialogo proveremo oggi a identificare possibili soluzioni per affrontare questo indispensabile percorso e al contempo renderlo un’occasione di crescita".

L’incontro si è aperto con l’intervento di Dario Fabbri sul contesto geopolitico e sui cambiamenti dello scenario energetico. Durante i lavori è stata presentata la ricerca promossa da illimity e realizzata da Deloitte, dal titolo 'Finanza e caro energia: misure per sostenere le pmi colpite dall'aumento dei costi energetici'. I rincari registrati dalle materie prime nel 2022 hanno generato significativi impatti sulle performance delle Pmi italiane: l’analisi condotta su un campione di 27.000 imprese ha evidenziato nel biennio 2021-2022 un calo complessivo del Roe (Return on equity) pari a circa 37 miliardi di euro e una riduzione dell’utile conseguito da ciascuna piccola impresa pari, in media, a circa 300.000 euro.

A fronte di tale impatto, sono stati condotti sondaggi con un panel di imprenditori per verificare lo stato della progettualità nell’ambito della transizione energetica. Lo shock energetico è stato significativo per oltre metà del panel (quasi il 68%) e a fronte dei rincari energetici, più del 50% delle imprese a campione ha affermato di aver avuto un impatto sulla marginalità superiore al 10%. Per affrontare il nuovo scenario emergenziale, il 46% delle imprese ha adottato politiche di rimodulazione degli orari o ha trasferito i maggiori costi sulla clientela.

Per quanto riguarda gli interventi attuati in ambito energetico, più di un terzo delle imprese (35,7%) ha introdotto tecnologie e procedure volte a migliorare l’efficienza, il 29,5% ha avviato campagne di sensibilizzazione e il 26,8% ha attivato sistemi di monitoraggio e audit energetico. Se oggi il 50% del panel intervistato non adotta o adotta in maniera residuale politiche di efficientamento energetico, guardando al futuro, il 58% delle imprese dichiara di studiare nuove azioni volte ad efficientare maggiormente il consumo energetico. In particolare, circa il 33% delle imprese pensa a un maggior utilizzo di energie green e alla definizione di nuove policy aziendali, mentre il 21,5% ritiene potrebbero essere efficaci misure di riqualificazione e conversione degli edifici. L’86,4% delle Pmi intervistate non dispone di impianti di produzione di energia rinnovabile e, con riferimento alle comunità energetiche, il 95% dichiara di non avervi aderito e il 61% non prevede di farlo in futuro. Inoltre, secondo quanto emerso dal panel, oltre il 50% delle imprese non discute assiduamente di tematiche Esg.

Dopo aver illustrato i risultati della ricerca, Enrico Ferraresi, partner Deloitte, ha sottolineato che "c’è una crescente consapevolezza tra le Pmi italiane della necessità di avviare un percorso di transizione energetica, ponendola al centro della propria strategia, in linea con quanto stanno già facendo con la transizione digitale, e dovranno attribuire sempre maggiore importanza anche alle tematiche Esg e alla rendicontazione in bilancio in tale ambito in linea con quanto previsto dalla normativa europea. Per realizzare questo percorso virtuoso saranno richiesti investimenti per la cui attuazione sarà indispensabile il supporto del sistema bancario e finanziario anche attraverso la maggior diffusione di strumenti di finanza sostenibile e la loro inclusione tra le garanzie utilizzabili in alcune operazioni di rifinanziamento".

Durante la mattinata hanno avuto luogo due tavole rotonde in cui si sono confrontati professionisti del settore e imprese sui temi della transizione energetica, sullo sviluppo delle fonti rinnovabili e della mobilità sostenibile. Nello specifico, la prima tavola rotonda “Strumenti finanziari a supporto della transizione energetica” è stata introdotta da Bernardo Attolico, Chief business officer Sace, che ha sottolineato che “la transizione energetica è un tema strategico per il Paese e una sfida che Sace ha raccolto anche semplificando l’accesso delle Pmi a garanzie su finanziamenti volti a progetti di rilancio e crescita”.

La seconda tavola rotonda, “Fonti rinnovabili e mobilità green: come le banche ripensano il loro ruolo”, ha visto, tra gli altri, l’intervento di Elena Maspoli, Head of Special Situations Energy illimity, che ha concluso sottolineando che “la transizione energetica è una sfida da oltre 100 miliardi che non possiamo perdere. Le risorse economiche non mancano, ma serve uno sforzo deciso per allineare gli interessi a livello pubblico e locale. Le banche non potranno sottrarsi dal giocare il loro ruolo a supporto di un percorso così strategico per lo sviluppo delle imprese e del Paese”.

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Italia Informa n° 2 - Marzo/Aprile 2024
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