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Affitti transitori in crescita: balzo del 29% nell'ultimo anno

- di: Barbara Bizzarri
 
Affitti transitori in crescita: balzo del 29% nell'ultimo anno

Gli affitti transitori stanno guadagnando sempre più importanza nel mercato immobiliare, a discapito degli affitti permanenti: ma cosa è effettivamente un affitto transitorio? Si tratta di un contratto regolato dalla legge 431/1998, è un accordo impiegato per l’affitto di un immobile ad uso abitativo per un periodo di tempo limitato e per esigenze abitative temporanee non turistiche.

Affitti transitori in crescita: balzo del 29% nell'ultimo anno

Questo tipo di contratto di locazione è particolarmente vantaggioso per studenti universitari e lavoratori che necessitano di trascorrere un breve periodo fuori dalla loro città di residenza per motivi di studio o lavoro. Il contratto di locazione transitorio ha una durata minima di 1 mese e massima di 18 mesi. Rispettare le tempistiche stabilite dalla legge è fondamentale per evitare di incorrere nella nullità dell’accordo, il quale va registrato solo se si superano i 30 giorni di locazione. Per redigere questo tipo di contratto di locazione, il modello da utilizzare è quello predisposto dalla Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.

L’ultimo report sullo stock delle locazioni elaborato da idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia, rileva che nel secondo trimestre del 2024, questa tipologia di locazione ha rappresentato il 23% del mercato, con un aumento dell’offerta annuale del 29% mentre l’offerta di affitti permanenti è cresciuta solo del 6% nello stesso periodo. Il capoluogo con la maggior percentuale di affitti transitori sull’offerta complessiva è Venezia (45%), quindi Massa (42%), Livorno (33%), Firenze e Catanzaro (entrambe 31%). Anche a Genova, Pisa, Salerno e Verbania, l’offerta di affitti transitori supera la media nazionale del 29%, raggiungendo il 30%. Seguono quindi le città di Milano (28% del totale), Napoli, Lucca, Trento e Roma (tutte al 27%) quindi tutti gli altri capoluoghi, con le zone meno stressate da questa categoria di affitti rappresentate da Fermo (4%), Frosinone (4%), Vercelli (3%), Caltanissetta (3%) e Benevento (2%). Tra i grandi mercati, gli incrementi più spettacolari dell'offerta transitoria si sono verificati a Cagliari e Bologna, con un incremento rispettivamente del 206% e del 186% in più rispetto a un anno fa, seguite da Milano (96%), Firenze (51%), Napoli (47%) e Genova (44%).

A Torino e Roma invece, l'offerta di affitti temporanei è cresciuta sotto la media nazionale del 29%, rispettivamente del 26% e del 12% negli ultimi 12 mesi. Le fluttuazioni più significative dell'offerta di affitti transitori si sono registrati nei piccoli mercati, dove questo fenomeno era finora marginale: la comparsa anche di pochi annunci ha causato, infatti, aumenti molto marcati. Ad esempio, Ascoli Piceno ha visto un aumento del 300%, Cosenza del 250%, Macerata e Vibo Valentia del 200%, Bolzano del 150%, Siena del 144%, Como del 124% e Reggio Calabria del 100%. Al contrario, forti diminuzioni si sono verificate in capoluoghi come Fermo (-90%), Oristano (-80%), Enna (-67%), Trento (-63%), Potenza (-57%), Vercelli e Rovigo (entrambe -50%). L’offerta di affitti permanenti conferma il trend di crescita dell’ultimo anno, sebbene registri un calo del 6% rispetto al trimestre precedente.

Variazioni positive interessano 63 capoluoghi su 106 monitorati. Nei principali mercati degli affitti, si osserva una tendenza contrapposta: a Milano, lo stock di abitazioni destinate alla locazione classica è cresciuto del 36% rispetto allo scorso anno, mentre a Roma è diminuito del 27%. In questo range troviamo altri grandi mercati come Bologna (9%), Firenze (3%) e Napoli (2%) che mostrano incrementi, mentre Torino (-9%), Venezia (-12%) e Genova (-14%) sono in calo. I mercati più piccoli mostrano le maggiori fluttuazioni nell'offerta di alloggi in affitto 4+4, con Benevento (133%), Barletta e Bolzano (entrambe +81%), Brindisi (79%) e Parma (76%) in testa. Le diminuzioni più significative dello stock si registrano a Nuoro (-56%), Sondrio (-54%) e Lodi (-51%) nell'ultimo anno.

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