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Giornata Senza Debiti: il 41% degli italiani ha almeno un debito a suo nome

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Giornata Senza Debiti: il 41% degli italiani ha almeno un debito a suo nome

Quasi un italiano su due convive con almeno un debito attivo. È quanto emerge dal rapporto diffuso in occasione della Giornata Senza Debiti, iniziativa volta a promuovere una maggiore consapevolezza economica e una gestione più razionale del denaro. Secondo la ricerca, il 41% degli italiani ha almeno un prestito, un mutuo o una forma di credito rateale intestata a proprio nome. Un dato che fotografa un Paese dove l’indebitamento non è più una condizione marginale, ma un aspetto quotidiano della vita economica.

Giornata Senza Debiti: il 41% degli italiani ha almeno un debito a suo nome

Dalla casa all’auto, dalle spese sanitarie agli elettrodomestici, il credito al consumo si è trasformato in uno strumento necessario per sostenere il tenore di vita medio. Tuttavia, a fronte della diffusione del debito, la cultura finanziaria resta sorprendentemente fragile.

Il 35% degli italiani non capisce i concetti base di economia

Uno dei nodi centrali del rapporto è proprio la scarsa alfabetizzazione finanziaria. Circa il 35% degli italiani dichiara di non conoscere le nozioni base di economia e finanza, come il funzionamento dei mutui, i tassi di interesse o le differenze tra credito e debito.
Questo deficit di conoscenze rende più difficile prendere decisioni consapevoli e aumenta il rischio di indebitamento improprio o eccessivo.

La mancanza di informazione si traduce spesso in insicurezza: molti cittadini non comprendono appieno il peso delle rate sul bilancio familiare e si affidano alle emozioni piuttosto che a calcoli razionali. È proprio questo il punto su cui insiste la Giornata Senza Debiti: “Il debito si può affrontare – spiegano gli organizzatori – e se gestito razionalmente può diventare uno strumento utile, non una condanna”.

Paura, ansia e vergogna: il peso psicologico del debito
A preoccupare maggiormente gli esperti non sono solo i numeri, ma la componente psico-emotiva che accompagna la condizione debitoria. Il debito non è soltanto un fatto economico: è anche un’esperienza emotiva complessa, spesso dominata da paura e senso di colpa.

Secondo i dati, le prime tre emozioni associate al debito sono ansia (33%), vergogna (26%) e paura (21%). Questi sentimenti colpiscono in modo particolare i giovanissimi e gli over 55, le fasce d’età più sensibili alla parola “debito”. La paura di non riuscire a far fronte ai pagamenti, la vergogna di parlarne con familiari o amici, la preoccupazione per la reputazione personale sono tutti fattori che possono aggravare la situazione, spingendo a scelte impulsive o errate.

“Una condizione debitoria comporta sempre un carico emotivo – sottolinea la ricerca – e questo carico, se non gestito, può condurre a decisioni economiche dettate più dalla paura che dalla logica”.

Solo un italiano su cinque affronta il debito con serenità
Il rapporto mostra come la percezione del debito sia ancora fortemente negativa nel nostro Paese. Solo 1 italiano su 5 considera il debito uno strumento utile per ottenere ciò di cui si ha bisogno e dichiara di poterlo gestire senza stress.
Per contro, quasi un altro 20% ammette che l’idea di saltare una rata lo terrebbe sveglio la notte.

La “Giornata Senza Debiti” nasce proprio per depotenziare la carica di vergogna e negatività che circonda il tema. L’obiettivo è promuovere una cultura più equilibrata del credito, in cui chiedere un prestito non sia visto come un fallimento personale ma come una decisione economica da pianificare con lucidità.

Assicurazioni e prevenzione: la grande assente è la protezione

Nonostante la consapevolezza dei rischi, la maggior parte degli italiani non si tutela. Solo il 3% associa un’assicurazione al proprio debito – uno strumento che potrebbe proteggere in caso di imprevisti come perdita del lavoro, malattia o difficoltà temporanee nei pagamenti.
Eppure, 1 italiano su 4 ammette di sapere di poter rischiare di saltare almeno una rata nell’arco dell’anno, segno di una fragilità strutturale dei bilanci familiari.

Ancora più preoccupante è il livello di disinformazione: quasi la metà del campione (47%) non sa che esistono società specializzate nel recupero crediti o ne ha solo una vaga conoscenza. Questa ignoranza operativa contribuisce a un clima di paura e sospetto, dove il debito diventa un tabù invece che una realtà da gestire con strumenti adeguati.

Educazione finanziaria, la chiave per spezzare il circolo della paura

Gli esperti concordano su un punto: educazione e prevenzione sono le vere armi contro l’indebitamento patologico. Conoscere il funzionamento dei tassi d’interesse, pianificare le spese e confrontare le offerte di credito sono passi fondamentali per mantenere il controllo sulle proprie finanze.

La Giornata Senza Debiti punta proprio su questo: ridurre la distanza emotiva e culturale che separa gli italiani dalla gestione consapevole del denaro.
“Il debito non deve essere un marchio di vergogna – spiegano i promotori – ma una responsabilità da comprendere e governare. Solo riconoscendolo come parte della vita economica si può affrontarlo senza esserne travolti”.

Verso un nuovo rapporto con il denaro

In un contesto di incertezza economica e inflazione persistente, la sfida non è eliminare il debito, ma imparare a conviverci con equilibrio. Il credito può essere una leva utile per la crescita personale e familiare, ma richiede disciplina, informazione e trasparenza.

Il messaggio finale della Giornata Senza Debiti è chiaro: il debito si può affrontare, si può gestire e, soprattutto, non deve far paura. Perché la libertà economica non nasce dall’assenza di rate, ma dalla presenza di consapevolezza.

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