Polemiche in Francia per l'aumento del fondo spese dei deputati

- di: Emanuela M. Muratov
 
Tutto il mondo è paese, dice un vecchio adagio che spiega come certe tematiche non sono esclusive in un popolo o una nazione. Come, ad esempio, i privilegi della casta, in Italia sempre sotto attacco, ma che lo sono anche nella vicina Francia, dove non è che si scherza quando si tratta di aumentare le indennità dei parlamentari, sperando che la cosa passi quasi in silenzio.
A fare scoppiare la polemica - ma non è la prima volta che accade in Francia - è stata la notizia che il primo questore dell'assemblea nazionale ha sancito l'approvazione della pratica che ha aumentato del 15% il tetto della dotazione materiale dei deputati (in pratica il fondo spese da utilizzare per attività legate all'esercizio del mandato parlamentare). La notizia, non appena diventata di pubblico dominio, ha provocato reazioni inferocite da parte di elettori che hanno inondato di mail furibonde i loro parlamentari di riferimento.

Quindi, dal primo febbraio, ciascun deputato ha visto lievitare la propria dotazione sino a 18.950 euro all'anno. Questa indennità consente di finanziare le spese postali professionali (francobolli e lettere), telefoniche e Internet, ma anche spostamenti in taxi per i parlamentari (beneficio allargato ai loro collaboratori) e ora anche per l'acquisto di apparecchiature informatiche.
La decisione è stata ratificata il 14 gennaio durante una riunione dell'ufficio del questore, responsabile della gestione amministrativa e finanziaria dell'Assemblea nazionale.

A protestare per prima (e quindi rendere nota la delibera) è stata Laurianne Rossi, deputata La République en Marche ed essa stessa questore dell'assemblea. Rossi si è scagliata contro il primo questore dell'Assemblea, Florian Bachelier (suo compagno di partito) e il deputato Eric Ciotti (Les Républicains), che hanno continuato a sostenere l'iniziativa nonostante i suoi avvertimenti. Laurianne Rossi ha denunciato un "tempismo inappropriato" in questo momento storico. Una protesta ("L'aumento di questa dotazione nel contesto attuale non era giustificato") che però è caduta nel vuoto. Almeno per ora.

Secondo un rapporto della Commissione Finanze, nel 2019 i deputati hanno consumato in media il 54,14% dei fondi della loro dotazione. Secondo diverse fonti interne, solo una cinquantina di deputati (su 577 membri dell'Assemblea) avrebbe superato il massimale del loro fondo spese. Alcuni deputati comunque iniziano a interrogarsi sulla rilevanza dell'aumento quasi alla fine del loro mandato, mentre, dall'inizio della pandemia Covid-19, i viaggi, gli eventi pubblici e le presenze nei collegi elettorali sono stati particolarmente limitati.
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