Fineco e Lifegate: rimosse 1,5 tonnellate di rifiuti dal Golfo di La Spezia

- di: Barbara Bizzarri
 

Una tonnellata e mezza di rifiuti recuperati dai fondali marini della Baia di Santa Teresa all’interno del Golfo della Spezia: ecco il risultato dell’operazione di pulizia straordinaria, promossa da Fineco e LifeGate nell’ambito della Water Defenders Alliance, in collaborazione con Smart Bay Santa Teresa condotta da ENEA ed altri enti di ricerca, Verdeacqua e il Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare, e anche grazie al supporto del Comune di Lerici. L’iniziativa ha permesso di ripulire i fondali marini da diversi tipi di rifiuti: oltre a quelli “di usuale reperimento”, sono stati rimossi anche rifiuti ingombranti che provengono dalle mareggiate del 2018 e 2019. Fra questi, ad esempio, i resti affondati di un pontile semovente, una “meda di segnalazione”, ovvero una grossa boa rigida, e parecchi copertoni da camion, di solito usati come "parabordo a basso costo". Negli anni, la furia delle tempeste è riuscita a movimentare detriti tanto pesanti spingendoli nella Baia di Santa Teresa proprio per il suo posizionamento strategico.

Fineco e Lifegate: rimosse 1,5 tonnellate di rifiuti dal Golfo di La Spezia

Paolo Di Grazia, Vicedirettore Generale e Responsabile Global Business Fineco, ha dichiarato: “Siamo convinti che il contributo di ognuno sia fondamentale per risolvere problematiche complesse come la tutela del territorio, ma a questo è indispensabile affiancare il supporto di operatori specializzati come quelli che si sono impegnati nell’operazione di La Spezia. Il risultato è stato la realizzazione di un’iniziativa concreta per la salvaguardia dell’habitat e delle acque dei nostri mari, che riflette con chiarezza l’approccio scelto da Fineco nel promuovere azioni di sostenibilità ambientale”.

La baia ospita inoltre la prima Smart Bay d’Italia, un modello straordinario che coniuga ricerca, tecnologia, turismo sostenibile e molluschicoltura, grazie alla collaborazione tra realtà scientifiche e istituzionali quali ENEA, Cnr, INGV, Comune di Lerici, Scuola di Mare Santa Teresa e Cooperativa Mitilicoltori Associati, uniti per rendere la Smart Bay Santa Teresa un laboratorio per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e indicare la strada per la salvaguardia della biodiversità marina.

La Smart Bay Santa Teresa è tra i primi partner scientifici della Water Defenders Alliance, un progetto promosso da LifeGate con l’obiettivo di difendere e salvare le acque italiane da tre gravi minacce: l’inquinamento da plastiche, quello da idrocarburi e la fragilità degli habitat naturali. L’alleanza coinvolge aziende, cittadini, porti, aree marine protette, Istituzioni, università, associazioni ed enti di ricerca. Fin dall’inizio Fineco è diventata un “Water Defender” e dal 2021 partecipa al progetto adottando le migliori soluzioni tecnologiche presenti in Italia per catturare i rifiuti galleggianti all’interno di porti e aree marine italiane, da nord a sud del Paese. Quest’anno, con l’ampliamento delle sfide proposte da LifeGate nell’ambito della nuova iniziativa Water Defenders Alliance, Fineco ha deciso, tra i primi in Italia, di investire sulla salute del patrimonio idrico italiano, diventando un “Water Defender” a tutto tondo. Infatti, le soluzioni che saranno realizzate grazie alla sua adesione saranno diverse e in diversi contesti territoriali.

Per Smart Bay Santa Teresa, la rimozione dei rifiuti di grandi dimensioni riveste un valore ambientale ma anche scientifico: grazie al progetto, infatti, oltre a migliorare le condizioni e la qualità dell’ambiente marino, si riduce il rischio che i sofisticati sensori subacquei dislocati in quelle acque per progetti di ricerca, possano essere danneggiati dai movimenti di questi grossi detriti. 

L’iniziativa avrà anche ricadute di carattere educativo per gli studenti che soggiornano in baia e dei fruitori che la vivono nelle varie stagioni dell’anno. Le dimensioni, il peso e il volume di questi grossi rifiuti fanno di questa operazione qualcosa di ben più complesso di una pulizia dei fondali, tanto che le attività subacquee sono state gestite dal Gruppo Operativo Subacquei (GOS) di COMSUBIN della Marina Militare, di stanza a La Spezia, che ha messo il materiale in sicurezza, per poi affidarlo a SEPOR che lo ha issato a bordo di una propria imbarcazione. Il recupero a terra e il corretto conferimento in discarica è stato poi seguito da GCE, società specializzata nella raccolta e gestione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, urbani e speciali, con comprovata professionalità e una pluriennale esperienza nel settore.

Tutta l’operazione è stata documentata dagli operatori subacquei di Verdeacqua, stretti collaboratori di LifeGate nell’ambito della Water Defenders Alliance. Un pool di competenze così elevate e trasversali che consentirà a Smart Bay Santa Teresa di proseguire le attività ed ampliare i progetti di rilievo internazionale ispirati ai principi di Nature Based Solution (NBS), Habitat Restoration e mitigazione del cambiamento climatico

Emilio Mancuso, biologo marino, presidente Verdeacqua e collaboratore LifeGate osserva: "Con grande piacere seguo gli sviluppi di Smart Bay Santa Teresa sin dai suoi esordi e vedere oggi tutti questi professionisti di livello prendersene cura mi lascia la gioia di immaginare quali e quante idee meravigliose potranno essere sperimentate d'ora in avanti, con ricaduta positiva per il territorio e per noi che più impariamo dal mare e più impariamo per il nostro futuro".

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