L’asso pigliatutto Jannik Sinner si prende anche l’Atp Finals il Italia e il boato dell’Inalpi lo avvolge di trionfo, vittoria che arriva con il primo titolo di Maestro della sua carriera, dopo aver firmato la telecamera col “Grazie” di rito, accompagnato da un cuore: “È meraviglioso, è stata una settimana splendida. Per me è molto speciale, dal momento che è la prima volta che vinco qua in Italia. E questo mi riempie di gioia”, una gioia per il primo tennista del nostro Paese a osare tanto. Ma, sulla strategia adottata in finale, si limita a spiegare: “Ho provato solo a capire le cose migliori da tirar fuori per ogni avversario che ho affrontato. E penso che il livello di questo torneo sia stato altissimo”.
Sinner, dal trionfo ATP alla statuina del presepe
Il presidente dell’Atp, Andrea Gaudenzi, dopo aver annunciato che le Finals rimarranno in Italia fino al 2030 lo abbraccia con un: “Grazie, Jannik”. E Jannik poi si rivolge chi ha contribuito a questa vittoria: “Un grazie sincero a tutte le persone che compongono il mio team, abbiamo fatto un grandissimo lavoro, e non smetteremo mai. Abbiamo ancora margine, ma non c’è posto più bello di questo in cui finire la stagione: un’emozione incredibile. Questo è l’evento più speciale per noi, sono contento e onorato di fare un lavoro così. Dall’anno scorso a questo 2024 l’emozione è diversa, devo dire. E poi ringrazio il pubblico: è stato incredibile”.
Gli spalti lo interrompono ancora con un coro pieno di entusiasmo, e la nuova star della racchetta aggiunge: “Di solito il tifo comincia dalla prima gara, ma appena sono arrivato, una settimana prima dell’inizio del torneo, avevo già sentito il tifo di tutti. Speriamo di vederci ancora l’anno prossimo”. Dopo gli spalti, un altro trionfo, stavolta tv, se è vero come è vero che anche il salotto di Fazio sancisce una bandiera piantata in vetta: e in collegamento Sinner risponde alle domande di Fabio Fazio forte di una stagione eccezionale, con il primato nel ranking Atp e 8 titoli in bacheca.
L’aura dell’atleta è tale da arrivare a San Gregorio Armeno: "Sai che sei la statuina più presente nei presepi a Napoli?", chiede Fazio. "Non vedevo l'ora", risponde l'altoatesino, forse con ironia, chissà, e aggiunge, tornando allo sport: "Sono abbastanza sicuro che a 23 anni non puoi essere al 100%, ci sono delle aree di miglioramento. È normale, nessuno a 23 anni era perfetto, nessuno sarà perfetto. Ho il mio team intorno che mi spinge tanto e non vedo l’ora di ricominciare a lavorare e cercare di far meglio. Questo mi renderà un giocatore ancora migliore perché se vuoi tenere questa posizione devi migliorare sempre, il lavoro non smette mai".