Alla Fiera Ecomondo di Rimini, Confagricoltura e Utilitalia hanno fatto il punto sull’avanzamento del Protocollo d’intesa firmato un anno fa, volto a promuovere una gestione sostenibile dell’acqua e a rispondere alle sfide del cambiamento climatico. L’accordo prevede azioni congiunte per ottimizzare l’uso delle risorse idriche, migliorare le infrastrutture e promuovere pratiche di economia circolare, con una particolare attenzione a innovazione, digitalizzazione e ricerca.
Confagricoltura e Utilitalia insieme per una gestione sostenibile delle risorse idriche
Nuove infrastrutture e manutenzione straordinaria Confagricoltura e Utilitalia hanno ribadito la necessità di investire in nuove infrastrutture idriche e in un piano straordinario di manutenzione per migliorare l’efficienza della gestione delle risorse. "Per rispondere ai cambiamenti climatici occorre incrementare la capacità di ritenzione dell’acqua piovana nei bacini", spiegano le due organizzazioni. Attualmente solo l’11% dell’acqua piovana è trattenuto in riserve, un dato che Confagricoltura e Utilitalia intendono migliorare costruendo bacini medio-grandi e, dove possibile, piccoli invasi per le imprese agricole.
La manutenzione delle infrastrutture esistenti è cruciale. I grandi invasi italiani, con un’età media di 62 anni, soffrono di fenomeni di interramento che riducono la capacità di accumulo del 30%. "Elevare gli investimenti annui da 4 a 6 miliardi di euro è indispensabile," affermano le associazioni, specificando che il 25% di queste risorse dovrebbe essere destinato a potenziare la rete idrica e a ridurre le perdite di rete.
L’utilizzo delle acque reflue come risorsa La riutilizzazione delle acque reflue depurate per l’irrigazione agricola è una delle priorità del protocollo, in linea con i principi di economia circolare. "Attualmente sono operativi 79 impianti per la produzione di acque di riuso in Italia, ma solo 16 hanno una rete per la distribuzione e l’utilizzo agricolo," sottolineano Confagricoltura e Utilitalia. Questo dato appare insufficiente rispetto al potenziale esistente, rappresentato da 7.781 impianti di depurazione che potrebbero essere potenziati per la produzione di acqua destinata all’irrigazione. "Se attuati, questi progetti potrebbero portare a un utilizzo annuo di 6,7 miliardi di metri cubi di acqua depurata, a beneficio diretto dell’agricoltura," affermano le due organizzazioni.
Recupero dei fanghi di depurazione come biofertilizzanti Nell’ottica dell’economia circolare, il protocollo promuove il recupero dei fanghi di depurazione come fonte di sostanze nutritive e carbonio organico, elementi spesso carenti nei suoli agricoli. Confagricoltura e Utilitalia intendono sviluppare un sistema di certificazione della qualità dei fanghi destinati al suolo, per garantire sicurezza e trasparenza a beneficio di agricoltori e consumatori. "Dobbiamo passare dalla cultura dello scarto a quella della valorizzazione delle risorse," spiegano le associazioni, sottolineando il contributo dell’agricoltura alla bioeconomia europea attraverso l’uso dei fanghi come biofertilizzanti.
Iniziative congiunte per la sostenibilità Nel primo anno di collaborazione, Confagricoltura e Utilitalia hanno avviato varie iniziative con stakeholder nazionali e internazionali, organizzando momenti di confronto, attività di formazione per tecnici e aziende e proposte concrete per migliorare le infrastrutture idriche. Il loro obiettivo è di costruire un sistema idrico e agricolo più circolare e resiliente, che contribuisca alla gestione sostenibile e responsabile dell’acqua in Italia.