Findomestic: "Le intenzioni di acquisto tornano a scendere: -8,4% a maggio"

- di: Daniele Minuti
 
Il mensile Osservatorio Findomestic di maggio, realizzato in collaborazione con Eumetra, mostra l'evoluzione del comparto casa nell'ultimo mese. E dopo un quadrimestre in segno positivo, le intenzioni di acquisto tornano a calare.

Settore casa, Findomestic: "Le intenzioni di acquisto tornano a scendere: -8,4% a maggio"

A determinare questa discesa è il comparto "casa", che risente della fine dell'effetto legato al Superbonus: si riducono infatti dell'19,4% le intenzioni di ristrutturare casa, dell'11,8% gli impianti di isolamento termico e del 9,2% le caldaie a condensazione e biomassa, con una diminuzione anche per l'acquisto di mobili del 12,7%, nonostante si resti a livelli sopra la media dell'ultimo anno.
In controtendenza unicamente i numeri per infissi e impianti fotovoltaici (rispettivamente +4,4% e +11,9%).

Le difficoltà però non riguardano solo il segmento "casa", con le auto nuove che calano del 7% per via della mancanza di incentivi nuovi o riformati, mentre le usate scendono di 11 punti percentuali (+8,6% per i motoveicoli).

Positivi i numeri della tecnologia, dopo la discesa generalizzata del primo trimestre 2023: +15,8% per le intenzioni di acquisto di un tablet, con fotocamere, telefonia e TV che salgono rispettivamente dell'18,8%, dell'11,1% e del 6,3%.

Dati contrastanti per gli elettrodomestici, con quelli di piccole dimensioni in discesa del 6,3% e quelli grandi in aumento del 10,4%. L'arrivo dell'estate non dà nuovo impulso alle attrezzature sportive e fai da te, che restano stabili ma comunque oltre il valore dello scorso anno. 

Gilles ZeitounAmministratore Delegato e Direttore Generale Findomestic (nella foto), ha dichiarato: "I primi mesi del 2023 sono stati contraddistinti da una ripresa della propensione al consumo che ha trovato riscontro negli effettivi acquisti di beni durevoli, in crescita ma ancora frenati da un contesto che resta di forte preoccupazione. Il fenomeno dell’inflazione rimane la prima preoccupazione nel Paese (6 risposte su 10 nella nostra rilevazione) e continua ad influenzare i comportamenti di spesa che restano improntati alla prudenza. Non a caso, con i redditi che crescono meno dei prezzi dei beni di consumo, al secondo posto tra le preoccupazioni più avvertite (39% di preferenze) troviamo quella relativa al progressivo calo del potere d’acquisto familiare".
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